Attentanto Cicciù, Greco (IdV): «Atto vile, la politica non si fa con le minacce»
La consigliera regionale di Casa Riformista–Italia Viva interviene dopo il grave episodio avvenuto a Cariati
CARIATI – Una condanna netta, senza sfumature. La consigliera regionale Filomena Greco, espressione di Casa Riformista – Italia Viva, interviene con fermezza sull’atto intimidatorio che ha colpito l’assessore comunale Francesco Cicciù, raggiunto nella serata di ieri da un masso lanciato contro la sua auto, che ha mandato in frantumi il parabrezza mettendo a rischio la sua incolumità.
«Quello che è accaduto – afferma Greco – è un gesto vile e intollerabile. La violenza non è mai uno strumento accettabile, né può diventarlo quando si tenta di colpire un amministratore che svolge il proprio ruolo al servizio della comunità. Atti del genere rappresentano un segnale grave di degrado civile e non possono trovare alcuna giustificazione».
La consigliera regionale esprime solidarietà piena all’assessore cicciù e richiama le istituzioni a un maggiore sforzo collettivo nel sostegno agli amministratori locali, troppo spesso esposti a pressioni e rischi personali mentre svolgono funzioni pubbliche.
«A Cicciù va la mia vicinanza personale e istituzionale – aggiunge Greco –. Gli amministratori impegnati quotidianamente sul territorio meritano protezione e rispetto. È indispensabile che lo Stato faccia sentire la sua presenza e che la politica continui a respingere con decisione ogni tentativo di intimidazione. La cultura riformista e liberale non arretra davanti alla violenza, ma rilancia il valore del confronto aperto, civile, democratico».
L’episodio avvenuto a Cariati, su cui stanno indagando le forze dell’ordine, riporta al centro del dibattito il tema della sicurezza e della tutela degli amministratori, soprattutto nei comuni più esposti a tensioni sociali e dinamiche di conflitto.
«Non possiamo permettere – conclude Greco – che chi sceglie di servire la comunità diventi bersaglio di minacce. La politica ha il dovere di reagire unita, perché la violenza contro uno è un attacco all’intera istituzione».