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A Cariati «il degrado è sotto gli occhi di tutti»

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CARIATA - «La situazione ambientale nel territorio di Cariati continua a peggiorare, tra incuria, abbandono e silenzi istituzionali. In località Brica, dove in passato si era proceduto a una bonifica, oggi si assiste nuovamente alla presenza di una discarica a cielo aperto. Rifiuti di ogni tipo, in particolare scarti di edilizia, solventi e vernici, sono stati, di nuovo, abbandonati in prossimità di un torrente, con gravi rischi per la salute pubblica e l'ambiente».

Inizia così la nota stampa de Le Lampare Bassojoniocosentino, che aggiungono: «A seguito di nostra segnalazione, il Dipartimento Ambiente ha risposto chiaramente: "l'amministrazione comunale è tenuta a bonificare e caratterizzare i rifiuti presenti". Tuttavia, nonostante il passare dei mesi, l'area non è stata posta sotto sequestro: non vi è alcuna delimitazione, nessun nastro bianco e rosso, e i rifiuti restano esposti, accessibili e pericolosi».

«Ma il problema non si limita a Brica. In tutta Cariati si segnalano rifiuti ovunque, in un crescendo di disordine e abbandono. A San Leo e al Vascellero, si registra anche la presenza di sterro depositato direttamente in prossimità della spiaggia, compromettendo un'area che dovrebbe essere tutelata e valorizzata. Intorno ad alcuni punti della cinta muraria del centro storico, la situazione è altrettanto preoccupante. Un'altra situazione degradante riguarda la strada che conduce alla Tomba Brettia, importante sito archeologico del territorio che ancora oggi risulta abbandonato e privo di segnaletica: lungo il percorso, il torrente che incrocia la strada è in stato di abbandono, con vegetazione incontrollata e rifiuti sparsi».

«Durante tutta l'estate, in località Porto e Molinello, numerose segnalazioni hanno denunciato un persistente odore di fogna, con diversi bagnanti che hanno lamentato la presenza di acqua "sporca" in mare. Una condizione indegna per una località che dovrebbe puntare sul turismo e sulla qualità ambientale».

«Per quanto riguarda gli autori di reati, come chi abbandona rifiuti e inquina il territorio, si tratta di atti irresponsabili, incivili e profondamente dannosi per la collettività. Questi soggetti dimostrano totale disprezzo per il bene comune, contribuendo al degrado e mettendo a rischio la salute pubblica e l'immagine della città. Non si può più tollerare l'impunità: chi inquina deve essere individuato e sanzionato».

«Per quanto riguarda l'amministrazione comunale di Cataldo Minò, ci chiediamo: è realmente interessata alla tutela dell'ambiente o si limita a fare propaganda? Serve una strategia seria, continua e trasparente. Servono maggiori controlli, un'effettiva sensibilizzazione della cittadinanza e non semplice propaganda. Così non si va da nessuna parte. Il territorio ha bisogno di cura, responsabilità e visione, non di slogan».

«Chiediamo con urgenza: La bonifica e caratterizzazione dei rifiuti in località Brica; L'apertura immediata dell'isola ecologica; Il ripristino ambientale delle aree di San Leo, Vascellero e del Centro Storico; Un'indagine sulle segnalazioni di inquinamento marino a Porto e Molinello; La messa in sicurezza e il decoro della strada per la Tomba Brettia e del torrente adiacente; Un piano di monitoraggio e prevenzione permanente; Sanzioni per i responsabili degli sversamenti e degli abbandoni; L'ambiente non è uno sfondo per la propaganda. È il nostro patrimonio, la nostra identità, la nostra responsabilità» concludono.

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.