Valle dell’Esaro in fiamme, Borrelli: «Non possiamo più restare a guardare»
Il coordinatore di Italia del Meridione denuncia l’emergenza incendi e lancia un appello per risorse, prevenzione e sostegno ai volontari: «Serve una risposta concreta, basta promesse vuote»

ALTOMONTE - Firmo, Altomonte, Lungro. La Valle dell’Esaro brucia e con essa brucia anche la speranza di tanti cittadini che ogni estate vedono minacciati boschi, coltivazioni e abitazioni dalle fiamme. A lanciare un forte grido d’allarme è Vincenzo Borrelli, consigliere comunale e coordinatore del partito Italia del Meridione (IdM) per la zona, che ha denunciato con parole accorate la drammatica situazione in cui versa il territorio.
Durante un sopralluogo sulla strada provinciale tra Lungro e Acquaformosa, Borrelli ha descritto uno scenario apocalittico: fiamme che divorano ettari di bosco, fumo denso e cenere che si posa su tutto, e volontari della Protezione Civile – Pollino H24 – impegnati in prima linea con pochissimi mezzi a disposizione.
«In mezzo a questo inferno - dichiara - ho visto gli occhi disperati ma carichi di una volontà indomita dei ragazzi della Protezione Civile. Operano giorno e notte, spesso senza strumenti adeguati. Sono la prima, e talvolta unica, barriera tra il fuoco e le nostre comunità».
Il bilancio è grave: almeno tre roghi in poche ore, con le fiamme che si sono spinte pericolosamente vicine alle abitazioni nei comuni di Firmo, Altomonte e Lungro. A farne le spese, ancora una volta, agricoltori e allevatori locali che hanno visto andare in fumo terreni coltivati, uliveti, vigneti e anni di sacrifici.
Borrelli punta il dito contro la gestione regionale e provinciale dell’emergenza incendi, definendola “cronica” e “inadeguata”. La denuncia è chiara: ogni estate la Calabria si trova impreparata di fronte a un fenomeno devastante che si ripete con puntualità disarmante. «La prevenzione è assente, i mezzi per lo spegnimento sono limitati, e i Comuni, già in affanno economicamente, vengono lasciati soli».
Il comunicato di Borrelli si chiude con un appello forte e deciso. L’Italia del Meridione – ribadisce – si impegna concretamente per sostenere i volontari, ottenere fondi per dotazioni e mezzi, rafforzare la formazione e migliorare le strategie di prevenzione.
Tra le proposte avanzate: investimenti strutturali per la pulizia dei sottoboschi, la creazione di fasce tagliafuoco, e campagne di sensibilizzazione rivolte ai cittadini.
«È tempo di agire. Basta con le promesse vuote. La nostra terra merita rispetto, tutela e interventi concreti. La Valle dell’Esaro non può continuare a piangere il suo patrimonio ridotto in cenere».
Un messaggio chiaro, che richiama all’azione politica ma anche alla responsabilità collettiva. Perché la lotta agli incendi – conclude Borrelli – non può essere una battaglia solitaria. Serve una rete, un fronte comune. Serve, soprattutto, non voltarsi più dall’altra parte.