Emergenza idrica a Schiavonea, Straface: «Serve un piano idrico strutturale»
Il consigliere regionale: Responsabilità chiare in capo all’Amministrazione»

CORIGLIANO-ROSSANO – «Quanto sta accadendo a Schiavonea ha davvero dell'incredibile. In piena estate, con migliaia di turisti presenti nella nostra città, intere zone della popolosa frazione marina sono senz'acqua o ricevono il servizio a singhiozzo». A denunciarlo è l'On. Pasqualina Straface, che evidenzia come la situazione si sia fatta ormai insostenibile.
È il caso, ad esempio, di via Nino Tristano, dove in un condominio abitato da ben sette famiglie arriva appena un filo d'acqua. Una condizione che, con ogni probabilità, è dovuta allo stato vetusto delle condotte idriche, ormai inadeguate a sostenere il fabbisogno della zona.
«Paradossalmente – aggiunge Straface – a pochi metri di distanza, su via Monaco, è stata recentemente realizzata una nuova rete idrica. È inaccettabile che, nonostante i lavori e gli investimenti effettuati in alcune aree, restino sacche di popolazione completamente prive del minimo servizio essenziale.»
Una situazione che si ripete ogni estate, divenendo ormai cronica, e che chiama in causa direttamente l'amministrazione comunale, responsabile della programmazione, del coordinamento e della gestione del Piano Idrico Strategico (PIS). «Non si può continuare ad affrontare l'emergenza con soluzioni tampone – incalza Straface –. È l'Amministrazione a dover pianificare con serietà e responsabilità gli interventi, garantendo l'efficienza della rete e l'equità nella distribuzione del servizio.»
«È arrivato il momento – continua – di mettere in campo un vero piano idrico comunale, capace di assicurare l'erogazione regolare dell'acqua non solo ai residenti ma anche ai tantissimi villeggianti che affollano Schiavonea nei mesi estivi.»
«Parliamo – conclude Straface – di un diritto fondamentale e di un servizio che incide direttamente sulla qualità della vita delle persone, sul decoro urbano e sulla credibilità turistica della nostra città. La responsabilità è chiara e in capo al Comune: serve una risposta immediata, concreta e strutturale.»