«La sindaca ci ha vietato di poter esprimere il nostro pensiero»
Le precisazioni dell'ex assessore di Pietrapaola, Giuseppe Parrotta, a commento dell'ultimo consiglio comunale che ha visto ridisegnarsi gli equilibri della maggioranza a sostegno di Manuela Labonia

PIETRAPAOLA – «Lo scacco matto non è alla politica, ma alla democrazia». È questo il duro commento del consigliere comunale Giuseppe Parrotta, che interviene con una lunga e articolata posizione, un punto di vista, dopo l'articolo pubblicato ieri su Eco dello Jonio, dal titolo “Pietrapaola, scacco matto... della regina. Parte la seconda era Labonia con la (ex) minoranza al suo fianco”. Una risposta che intende chiarire la posizione dell’ex assessore, che ha preso ufficialmente le distanze dalla sindaca Manuela Labonia, dopo essere stato sollevato dal suo incarico lo scorso 3 luglio.
Nel corso del Consiglio comunale del 24 luglio scorso, dedicato all’assestamento di bilancio e alla salvaguardia degli equilibri finanziari per il triennio 2025-2027, Parrotta avrebbe voluto motivare pubblicamente il proprio voto contrario e ha denunciato quanto accaduto durante la seduta: «la sindaca ci ha vietato di fare il nostro intervento e di poter esprimere il nostro pensiero con un atteggiamento autoritario tipico di regimi e metodi del passato».
Ecco, allora, che nel precisare, nel dire la sua, Parrotta ha così ricostruito le ragioni del suo dissenso politico, precisando tutto quanto avrebbe voluto dire in Consiglio comunale ma non gli è stata data l'opportunità di farlo. E racconta, così, la sua vicenda. «In data 3 luglio 2025 mi è stata revocata la nomina di Assessore, motivata dal Sindaco con il fatto di aver tenuto, negli ultimi giorni, comportamenti che hanno determinato il venir meno del rapporto fiduciario».
Parrotta respinge con forza le motivazioni della revoca: «Motivazioni assolutamente non condivisibili tenuto conto che, al momento della revoca, ho contribuito in maniera determinante a raggiungere tutti gli obiettivi che ci siamo prefissati in questi anni, compreso il mio sogno personale perseguito sin dal 2017: vedere realizzata la nuova delegazione comunale».
L’ex assessore elenca una lunga serie di opere pubbliche programmate e in corso, per un investimento complessivo di oltre 8 milioni di euro, tra cui la messa in sicurezza del Fosso San Giuseppe, la ristrutturazione della cappella cimiteriale e il consolidamento della Rupe San Salvatore.
Ma il vero nodo della frattura sembra essere stato di natura politica e personale. «L’unica contrarietà palesata dal sottoscritto - dice - è stata su alcuni punti “ad personam”, sottoposti all’approvazione della Giunta Comunale, che non andavano negli interessi della collettività, ma miranti a favorire prettamente interessi personali». L'accusa è pesante e il consigliere attacca la gestione interna della maggioranza da parte della sindaca Labonia, ricordando «come nel corso degli ultimi mesi, alla luce della immotivata sfiducia di quattro consiglieri di maggioranza, il Sindaco abbia progressivamente svuotato il confronto interno alla maggioranza, chiudendosi in un pericoloso isolamento politico».
Sulla nuova alleanza con la minoranza guidata dall’ex sindaco Giandomenico Ventura, Parrotta è netto:
«Non si può amministrare senza una maggioranza politica chiara. E non si può pretendere stabilità costruendo alleanze di convenienza». E ancora: «Né il sottoscritto, né gli altri consiglieri di maggioranza Leone Teresa, Porro Giovanni e Papparella Simona, hanno sfiduciato la Sindaca, ma al contrario è stata la Sindaca a sfiduciare, senza alcuna motivazione, i quattro Consiglieri di maggioranza, cacciandosi in tale situazione e sfiduciandosi di fatto da sola».
Infine, l’appello conclusivo: «La coerenza vuole che chi ha ricevuto il consenso popolare per governare lo faccia con lealtà, condivisione e rispetto dei ruoli. Ma se così non è, se viene meno la fiducia politica, allora è doveroso fare un passo indietro, non per calcolo personale, ma per senso delle istituzioni».