Pietrapaola, scacco matto… della regina. Parte la seconda era Labonia con la (ex) minoranza al suo fianco
Il consiglio comunale sancisce la fine della vecchia maggioranza. Harakiri di quattro consiglieri: la prima cittadina si ricostruisce una nuova squadra di governo con i tre consiglieri di opposizione

PIETRAPAOLA - Il consiglio comunale di Pietrapaola tenutosi ieri si è trasformato in un’autentica resa dei conti politica che, nei fatti, ha segnato la fine della maggioranza uscita dalle urne e l’avvio di un nuovo corso amministrativo. Una seduta ordinaria con all’ordine del giorno importanti adempimenti contabili, ma che si è rivelata un banco di prova definitivo per la tenuta dell’esecutivo guidato dalla sindaca Manuela Labonia.
Dopo la lettura e approvazione dei verbali della seduta precedente (con l’astensione di Giuseppe Parrotta, assente in quel momento), la discussione si è concentrata sulla ratifica della delibera di giunta n.46 del 17 giugno scorso, relativa alla seconda variazione del bilancio di previsione finanziario 2025-2027. In questa occasione si sono registrati i voti contrari di Teresa Leone e Simona Papparella: primi segnali di un malcontento che da settimane agitava la vecchia maggioranza.
Ancora più evidente la frattura al momento della votazione sul terzo punto, ossia l’assestamento generale di bilancio e la salvaguardia degli equilibri per il triennio 2025-2027. Qui, oltre ai voti contrari di Papparella e Leone, si è aggiunta l’astensione di Giovanni Porro, mentre Parrotta (assessore) non ha votato. Terminata la votazione, i quattro (Parrotta, Porro, Papparella e Leone) hanno abbandonato l’aula, sancendo di fatto la loro uscita politica dalla compagine di governo.
Ma mentre in tanti pronosticavano la fine anticipata dell’amministrazione Labonia, la sindaca ha ribaltato il tavolo politico con un colpo da scacchista esperta: ha trovato un accordo con i tre consiglieri di minoranza – Giandomenico Ventura, Eugenio D’Andrea e Antonio Berardi – che, di fatto, si sono schierati al fianco dell’esecutivo garantendo i voti necessari per l’approvazione dell’ultimo punto all’ordine del giorno (riconoscimento debiti fuori bilancio, approvato all’unanimità dei presenti) e per la prosecuzione della consiliatura.
Con questo nuovo assetto, la sindaca Manuela Labonia si ritrova ora a guidare una maggioranza diversa, ma numericamente e politicamente più solida: ai tre nuovi alleati provenienti dall’opposizione si aggiungono i fedelissimi della prima ora – il vicesindaco Giuseppe Forciniti, Giuseppe Abbate e Giuseppina Romeo – oltre alla stessa prima cittadina. Una maggioranza di sei consiglieri più il sindaco contro i quattro ex alleati ormai passati all’opposizione.
I rumors post consiglio dicono che la Prima cittadina abbia già avviato il percorso per un rimpasto di giunta che sancirà ufficialmente l’avvio del “corso 2.0” dell’amministrazione Labonia. Una fase politica nuova, segnata da alleanze rinnovate e dall’obiettivo di portare a termine il mandato con maggiore stabilità.
Nonostante il tradimento di una parte consistente del suo gruppo originario, non v’è dubbio alcuno che la sindaca Labonia abbia mostrato capacità di mediazione e fermezza strategica che forse in pochi si aspettavano. È riuscita in poche ore a rovesciare uno scenario che appariva irrimediabilmente compromesso. Quello che, ad esempio, non è riuscito a fare il suo ex collega, vicino di territorio Aldo Grispino rimasto impigliato nelle trame delle sue stesse strategie. Insomma, uno scacco matto, quello della Labonia, che, oggi, la conferma al comando della città con una compagine rinnovata e pronta a sostenerla fino alla fine della consiliatura.