Tribunale nella Sibaritide: cresce la pressione per la riapertura
Dopo la bozza del DDL proposta dal Governo sulla geografia giudiziaria, il territorio si mobilita. Il Consigliere Uva chiama all'appello il territorio: «Serve unità d'intenti per riottenere ciò che è giusto»

CORIGLIANO-ROSSANO - Negli ultimi giorni, la questione legata alla riapertura dei tribunali soppressi e, più in generale, alla revisione della riforma della geografia giudiziaria ha subito una nuova accelerazione. Il Governo ha infatti proposto una bozza di Disegno di Legge che, pur prevedendo per il momento la riapertura del Tribunale di Bassano del Grappa, stabilisce un impegno importante all'articolo 1: entro un anno, l'esecutivo potrà procedere all'apertura di nuovi tribunali o alla riapertura di quelli soppressi. Questo scenario alimenta le speranze e la mobilitazione di quei territori che, come Corigliano-Rossano, chiedono da tempo la restituzione del proprio presidio di giustizia.
Inosmma, siamo di fronte ad una fase delicatissima dove occorre unità d'intenti ed una forte spinta propulsiva, possibilmente unanime, dal basso. E a riguardo, anche un po' a voler stemperare le polemiche degli ultimi giorni, il Consigliere Comunale Antonio Uva è intervenuto con determinazione, sottolineando come la chiusura del Tribunale abbia rappresentato «una ferita per l'intero territorio» dopo anni di «penalizzazioni istituzionali».
L'iniziativa giunge in un momento - dicevamo - cruciale, alla luce dell'apertura da parte del Consiglio dei Ministri sulla revisione della geografia giudiziaria. Ed è così che Uva, entrando da pompiere nella polemica, da un lato riconosce il lavoro fatto in questi mesi dal Senatore Rapani che sta «dimostrando attenzione e concretezza»; dall'altro sottolinea l'imepegno dell'Amministrazione Comunale che ha avviato «prontamente interventi di manutenzione per rendere operativo la sede dell'ex Tribunale» a piazza Santo Stefano, anche a seguito di un sopralluogo ministeriale avvenuto nel novembre 2024. Un impegno, quello dell'esecutivo civico che è stato rafforzato dall'istituzione di una «commissione comunale temporanea per la riapertura del Tribunale».
Una volta "spartiti" equamenti i meriti, il messaggio chiave ora - che sottolinea Uva - è la necessità di «coesione, determinazione e unità d'intenti». Il territorio di Corigliano-Rossano, si legge nel comunicato, «ha subito troppo e ha tutte le carte in regola per riottenere ciò che gli è stato tolto»: una struttura idonea e pronta all'uso, un bacino d'utenza ampio e la centralità della città per popolazione e servizi.
L'obiettivo è uno solo: «Riaprire il Tribunale a Corigliano-Rossano». La restituzione di questo presidio significa «rafforzare la presenza dello Stato in una zona strategica per l'intera Calabria, oggi più che mai bisognosa di sicurezza e giustizia».
Un ultimo appello, poi, il Consigliere Uva, che è anche presidente della Commissione consiliare speciale sull'autonomia territoriale per una nuova provincia, lo rivolge ai Sindaci del comprensorio, ai Consigli comunali e ai cittadini, invitandoli a sostenere la causa dell'apertura/riapertura del Tribunale anche attraverso petizioni, documenti ufficiali e manifestazioni condivise. «Solo un fronte unito potrà ottenere ciò che è giusto».