A Longobucco un incontro sul tema dello spopolamento delle aree interne
All'iniziativa politica promossa dal gruppo "Per la rinascita di Longobucco" parteciperanno Eugenio Celestino, Sabina Licursi, Francesco De Vuono, Mimmo Bevacqua, Vittoria Baldino

LONGOBUCCO - Mercoledì 30 luglio, nello storico “Campanaro”, la piazza intitolata a Giacomo Matteotti a Longobucco, si terrà un’importante iniziativa politica sul tema dello spopolamento delle aree interne dal titolo “La montagna svuotata, dai diritti negati ad una nuova resistenza. Quale futuro per la montagna calabrese?”.
L’iniziativa voluta ed organizzata dal gruppo politico “Per la Rinascita di Longobucco” sarà moderata dal giornalista Natalino Stasi e vedrà la partecipazione di: Eugenio Celestino, Capogruppo in Consiglio Comunale Longobucco; Sabina Licursi, Professoressa di Sociologia all’Università della Calabria e componente dell’Associazione ‘Riabitare l’Italia’; Francesco De Vuono, Direttore Gal Sila che opera anche nell’ambito della Strategia Nazionale Aree Interne (SNAI); Mimmo Bevacqua, Capogruppo Pd Consiglio Regionale della Calabria; Vittoria Baldino, parlamentare M5S.
«L’obiettivo - dichiara in una nota il gruppo- è quello di mettere a fuoco la complessa situazione attuale delle piccole realtà interne al territorio calabrese e stimolare una discussione sulle possibilità di bloccare il declino ed invertire un trend che vorrebbe accompagnare le aree interne verso una programmata eutanasia. Noi non ci stiamo! Siamo convinti che, attuando una vera e propria politica di resistenza rispetto alle politiche che stanno intaccando i diritti che la Costituzione Italiana garantisce a tutti i cittadini e attraverso scelte che siano ispirate al protagonismo ed alla valorizzazione del patrimonio storico, culturale, ambientale di questi nostri autentici gioielli territoriali, si possa rilanciare un’inversione di tendenza che li vorrebbe, invece, già morti e sepolti. L'appuntamento è per mercoledì 30 luglio alle ore 18:00 per condividere insieme una battaglia a favore delle nostre aree interne».