Tribunale a Co-Ro, la grande vertenza della giustizia riparte dalla Commissione consiliare
Il presidente dell’organo consultivo, Leonardo Trento, ha tenuto il primo incontro dettando le linee dell’attività dell’Assise Civica. Nel prossimo step saranno ascoltati il senatore Rapani e i consiglieri regionali Graziano e Straface
CORIGLIANO-ROSSANO – Vertenza tribunale, ci eravamo lasciati a prima delle elezioni amministrative dello scorso giugno. Quando, a pochi giorni dalle urne, era arrivata da Roma la notizia che ci sarebbero state novità sulla grande questione della revisione della riforma della Geografia Giudiziaria. Tutti avevano pensato al fatto che il Governo stesse per varare un provvedimento per la riapertura dei tribunali soppressi, su tutti quello di Corigliano-Rossano. Poi non se ne fece niente. E quanto pare, anche gli attesi sopralluoghi della Commissione giustizia per "incassare" la disponibilità dello stabile da destinare a presidio giudiziario - ufficialmente - non hanno ancora sortito nulla. Oggi la vertenza riparte dalle stanze del Comune di Corigliano-Rossano. Si è tenuta lo scorso lunedì 30 settembre la prima riunione della Commissione Consiliare temporanea per la Revisione della Geografia Giudiziaria presso la sala giunta di Piazza Santi Anargiri. Questa riunione segna un importante passo avanti nella battaglia, ormai decennale, della città per ripristinare il tribunale locale, un diritto essenziale che è stato rimosso con la chiusura del presidio di giustizia di Rossano con la famigerata azione di spending review varata dall’allora Governo Monti.
Guidata dal consigliere comunale di maggioranza Leonardo Trento, la commissione ha delineato il percorso futuro delle sue attività. Due punti principali sono stati all'ordine del giorno dell’incontro: le comunicazioni del presidente e la presentazione delle attività pianificate della commissione.
Il prossimo passo, invece, sarà quello di aprire il prossimo incontro di Commissione ai rappresentanti istituzionali del territorio; su tutti il senatore Ernesto Rapani, relatore del Disegno di Legge sulle Modifiche al decreto legislativo 7 settembre 2012, n. 155, recante nuova organizzazione dei tribunali ordinari e degli uffici del pubblico ministero (ad oggi incardinata in Commissione giustizia), e i consiglieri regionali Pasqualina Straface e Giuseppe Graziano, quest’ultimo promotore e relatore della proposta di legge di modifica normativa approvata dal Consiglio regionale il 13 aprile 2022 e grazie alla quale, di fatto, è ripartito l’iter di revisione in Parlamento.
L'attuale situazione della geografia giudiziaria necessita una rivisitazione, specialmente dopo la nascita della nuova città di Corigliano-Rossano nel 2018, che ad oggi conta quasi 80mila abitanti e una capacità di servizio per circa 200mila persone. La riforma, che portò al trasferimento delle attività giudiziarie a Castrovillari, ha lasciato il territorio jonico privo di un servizio fondamentale ma soprattutto, nell’azione di privazione di un diritto fondamentale come la giustizia, la popolazione della Sibaritide è stata di fatto isolata nella mobilità. Tant’è che, ancora oggi, a distanza di oltre un decennio da quella scialba riforma, le connessioni tra il Tribunale, la Procura e i servizi giudiziari e le aree appartenenti all’ex territorio del foro di Rossano, sono di fatto impossibili, nonostante proprio l’area di Corigliano-Rossano, della Sibaritide e della Sila Greca siano quelle che producano più mole di lavoro giudiziario.
La commissione sottolinea che il conflitto tra maggioranza e minoranza non dovrebbe ostacolare il progresso su questo fronte. È una questione di interesse generale che va ben oltre i confini della città e coinvolge tutta l'area circostante. L'auspicio del presidente Trento è che anche la minoranza provveda in tempi rapidi a indicare i propri rappresentanti per contribuire a questa causa comune.
Praticamente si chiede di fare squadra. Anche perché la lotta per la riapertura del tribunale di Corigliano-Rossano non è solo una rivendicazione locale, ma una sfida per la giustizia e l'equità nel territorio jonico e più in generale per la Calabria del nord-est.