Aria di divorzi nel Pd ionico, irrompe Pecoraro: «Fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce»
Il segretario provinciale del Partito democratico all'Eco dello Jonio fa il punto sulle polemiche che in questi giorni hanno investito, come un effetto domino, l'area Dem della sibaritide. Cosa è successo?
TREBISACCE - Da Corigliano-Rossano fino a Calopezzati, passando per Amendolara, in queste ore si sono registrate diverse prese di posizioni di protesta in casa del partito democratico, tra abbandoni e autospensioni, che a volte hanno tiratato in ballo il segrerario provinciale dei Dem Vittorio Pecoraro, candidato Pd alla Camera nell’uninominale di Cosenza.
Vi abbiamo raccontato dell'autosospensione dal partito di Aldo Zagarese (Leggi qui), dell'addio di Teresa Anastasio (Leggi qui) e di Giovanni Mundo (Leggi qui).
A tal proposito abbiamo sentito Vittorio Pecoraro, che ha così commentato lo stato delle cose e gli ultimi avvenimenti politici:
«Il Partito democratico in Provincia di Cosenza è cresciuto moltissimo nel radicamento e nell’iniziativa politica negli ultimi sei mesi. Del resto, fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce. Abbiamo celebrato tutti i congressi di circolo della provincia e riunito più organismi da maggio ad agosto, che negli ultimi 15 anni. Un record assoluto, che testimonia la democrazia e la trasparenza con cui lavoriamo».
«In merito alla fuoriuscita di alcune persone dal Partito democratico - aggiunge ancora il segretario provinciale del Pd - non ho molto da dire. Ritengo solo che questo momento di chiarezza sia utile al Partito. La lunga fase commissariale si è conclusa e sono maturi i tempi per fare delle scelte. L’ho già detto più volte, l’adesione al PD è una scelta di campo. Non ci può essere nessuna ambiguità con altre forze politiche. A volte è doloroso, ma bisogna dire anche dei no e mettere dei punti».
«Per quanto riguarda la scelta dell’autosospensione di Aldo Zagarese - aggiunge Pecoraro - amico e persona valida, ho voluto subito cercare un dialogo per riprendere il filo di un confronto. Su gli altri penso che vi sia stato un tema per lo più di rapporti personali, qualcuno ha solo cercato un pretesto per motivare un cambio di partito non proprio semplice da spiegare. Spero che questo possa essere una lezione per noi: in futuro, sarà fondamentale contrastare tutti i personalismi e correntismi all’interno del PD».
«A tutti loro, senza rancore auguro comunque buona fortuna, io pretendendo solo rispetto per il PD e per la sua comunità che ad alcuni ha dato davvero tanto in questi anni. Adesso torniamo alle cose serie. Noi siamo alle prese con una bellissima campagna elettorale e siamo in campo per battere la destra e far vincere i collegi uninominali con i nostri candidati Francesca Dorato e Gianni Papasso. A lavoro!».