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Terremoto nel Pd a Corigliano-Rossano: i democrat restano senza rappresentanza civica

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CORIGLIANO-ROSSANO – Sembra destinata a subire una divaricazione ampia e non rimarginabile la frattura aperta due giorni fa dall’ex consigliere regionale Giuseppe Aieta all’interno del Partito democratico calabrese e cosentino, principalmente. È bastato il la del rappresentante dem tirrenico per innescare un vero e proprio effetto domino che sta coinvolgendo diverse colonne del partito sui territori.

In tanti in queste ore stanno sbattendo la porta (anche in malo modo e sicuramente non con toni dolci) in faccia al partito di Letta, reo di aver “abdicato” alla sinistra radicale (come ha ricordato un ex illustre fuoriuscito dem del calibro di Ernesto Magorno) ma anche di non aver saputo creare una fase di dialogo tra i vertici e la base, in un momento – tra l’altro – in cui il dialogo è l’arma migliore per ricompattare le fila della militanza e del dialogo in vista delle delicatissime elezioni politiche.

Appena stamattina avevamo registrato la posizione dai toni durissimi di Teresa Anastasio. La coordinatrice del circolo cittadino di Calopezzati ha abbandonato il partito lanciando accuse gravissime all’indirizzo del segretario provinciale Vittorio Pecoraro.  

Nella Sibaritide, però, il rigurgito del malcontento democrat – dicevamo - sembra possa assumere una conformazione ben più grande, sicuramente più roboante, corroborata dalle prese di posizione non solo delle periferie ma anche della classe dirigente e rappresentativa.

Dopo la scissione di Aieta, il Partito democratico inizia a perdere anche i pezzi importanti e pregiati all’interno delle istituzioni locali. È il caso del consigliere comunale di Corigliano-Rossano Aldo Zagarese che proprio oggi pomeriggio ha rassegnato le dimissioni dal monogruppo PD in seno all’assise civica autosospendendosi dal partito. Insomma, il partito di Letta, da stasera, non solo non ha più un riferimento civico nella terza città della Calabria (non ci sono altri esponenti all’interno del gruppo guidato da Zagarese) ma avrà una rappresentanza più sottile anche nel Consiglio provinciale di Cosenza dove lo stesso Zagarese siede in quota dem.

Attendiamo di conoscere quali sono state le motivazioni di una scelta sicuramente sofferta. L’insofferenza di Zagarese all’interno del partito, sicuramente, non nasce ora. È un passo meditato, che ha una gestazione lunga e dolorosa. L’avvicendamento alla campagna elettorale per le politiche del 25 settembre, però, crediamo sia stato il pretesto per assestare il colpo. Certamente non si può dire che Zagarese non sia stato un uomo fedele al partito rimanendo in linea con il partito portando sempre un considerevole numero di consensi.

Ma a far traboccare il vaso ora ci sarebbe l’incapacità del partito di avviare un proficuo dialogo e confronto nella fase pre elettorale. La concertazione, che per un partito come il Pd dovrebbe essere il sale per la sopravvivenza, è venuta meno. E così si perdono pezzi… anche pregiati e importanti.

La scelta di Zagarese, inoltre, potrebbe innescare un effetto a catena anche nel Partito democratico coriglianorossanese dove una fetta importante della base potrebbe decidere di salire sull’Aventino. Lo avevamo detto in tempi non sospetti e nemmeno troppo lontani, quando a luglio scorso nel primo incontro con la stampa il neonato direttivo cittadino si “prendeva gabbo” di quanti avevamo messo in guardia sulla necessità di fare quadrato attorno alle forze dem cittadine per farsi trovare pronti nelle circostante – poi accadute – di imminenti elezioni. Così non è stato e il gabbo è durato poco più di tre giorni con un partito che oggi a Corigliano-Rossano – a due mesi dalla sua “restaurazione” – si trova a dover fare già i conti con nuove macerie. Senza dubbio la mossa di Zagarese non sarà indolore o senza ripercussioni. Tutto alle porte di elezioni cruciali per la sopravvivenza stessa del partito.

Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.