Crisi politica a Longobucco, la mozione di sfiducia a Pirillo cerca spazio in Consiglio comunale
Dopo l'ammutinamento di tre consiglieri di maggioranza, il gruppo di opposizione chiede la convocazione di una pubblica assemblea con una proposta inequivocabile: approvazione mozione di sfiducia nei confronti di sindaco e giunta
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LONGOBUCCO - La crisi politica che sta attanagliando l'Amministrazione comunale di Longobucco si arricchisce di un nuovo colpo di scena. A distanza di nemmeno 24 ore dall'ultimo atto di sfiducia nei confronti del sindaco Pirillo, formalizzato dal consigliere di maggioranza Pasquale Falcone, a rientrare in scena è l'opposizione consiliare. Il gruppo di minoranza, guidato da Emanuele De Simone, ha formalizzato proprio stamani una richiesta di convocazione del Consiglio comunale urgente «al fine di verificare - si legge nell'istanza avanzata al primo cittadino - se esistono ancora le condizioni politiche-amministrative e numeriche di una maggioranza consigliare capace di amministrare la nostra comunità».
Un atto di forza che ora chiamerà alla prova del nove i tre consiglieri che si sono tirati fuori, almeno sulla carta, dalla compagine guidata dal sindaco Pirillo. Ora bisognerà capire se alle parole seguiranno i fatti e se davvero lo spettro di una crisi politica si materializzerà trasformandosi in crisi di governo e, quindi, in chiusura anticipata dell'esperienza amministrativa.
Anche perché i quattro consiglieri comunali di opposizione, Emanuele De Simone, Luigi Stasi, Marco Campana e Lara Grillo, nella loro istanza sono stati molto chiari e inequivocabili. Il punto all'ordine del giorno proposto è: approvazione della mozione di sfiducia nei confronti del sindaco e della giunta comunale. Ci saranno i numeri?