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Il lavoro rende liberi, sani e felici

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di Gianluca Capristo* «Il lavoro rende liberi» è un’espressione che richiama idealmente il pensiero del filosofo inglese John Locke, per il quale il lavoro rappresentava non solo fonte di ricchezza, ma anche fondamento della libertà individuale. Un principio che, agli inizi del Seicento, contribuì a rivoluzionare la visione del rapporto tra uomo e società.

Nei secoli successivi, questo concetto divenne cardine della cultura borghese, fino a contribuire – con la Rivoluzione francese – al superamento di una classe aristocratica che disprezzava il lavoro manuale.

Oggi, pur in un contesto storico e sociale completamente diverso, quel principio continua a mostrare tutta la sua forza e attualità.

Basta osservare le realtà economiche italiane: le città in cui è presente un solido tessuto produttivo, alimentato da un sistema aziendale moderno e competitivo, offrono servizi più efficienti, un’amministrazione più credibile e cittadini generalmente più soddisfatti. I dati ISTAT sulla qualità della vita nelle città italiane nel periodo 2023–2024 confermano chiaramente questa tendenza.

Se a Taranto il livello di soddisfazione dei cittadini per la qualità della vita è molto basso, a Trento oltre il 95% della popolazione si dichiara pienamente soddisfatta. Anche città come Bari e Messina, che negli ultimi anni hanno registrato una buona crescita occupazionale, mostrano segnali incoraggianti in termini di fiducia nella pubblica amministrazione e di benessere sociale.

L’influenza positiva dell’economia si riflette anche sul piano sanitario. Secondo il rapporto BES 2023 dell’ISTAT, le province autonome di Trento e Bolzano presentano i migliori risultati su 5 indicatori di benessere su 15, mentre regioni come Campania e Basilicata registrano i valori peggiori. Tra gli indicatori con maggiore variabilità territoriale si segnalano la speranza di vita in buona salute, la mortalità infantile e quella per incidenti stradali. Anche questi dati evidenziano quanto lo sviluppo economico incida sulla qualità della vita, al punto che si potrebbe dire: “Il lavoro non solo rende liberi, ma anche sani.”

Un ulteriore elemento da considerare è il senso civico, inteso come rispetto delle regole e comportamenti socialmente responsabili (non gettare rifiuti, non usare il cellulare alla guida, evitare pratiche clientelari). Questo risulta generalmente più elevato nelle città del Centro-Nord, dove la solidità economica crea condizioni favorevoli per la convivenza civile.

Il divario con molte aree del Sud, dove permangono alti tassi di disoccupazione e sfiducia nelle istituzioni, è ancora ampio. Non sorprende quindi che, in un territorio come quello di Corigliano-Rossano, si riscontrino difficoltà nei servizi sanitari, fenomeni di violenza, criminalità diffusa e una generale sfiducia verso lo Stato. Con un tasso di disoccupazione che sfiora il 32%, rispetto al 4% di molte città del Nord, è difficile parlare di libertà individuale. Chi è economicamente ricattabile non è davvero libero, né disposto a impegnarsi nel bene comune.

Eppure, la tendenza può essere invertita. Serve creare le condizioni per lo sviluppo di un tessuto produttivo forte, capace di attrarre grandi imprese e generare occupazione. È necessario superare paure paralizzanti, come quella del danno ambientale, che oggi può essere contenuto grazie ai protocolli della green economy. Occorre, soprattutto, una politica culturalmente aperta, capace di incentivare settori realmente produttivi e di abbandonare logiche clientelari legate a un terziario pubblico improduttivo.

Lo sviluppo economico autentico rende i cittadini più autonomi, partecipi, consapevoli. E forse anche più felici.

Il lavoro rende gli uomini liberi, sani e felici. 

* Docente di lettere di lungo corso a Rossano, ma oggi fuori sede, attento osservatore degli sviluppi socio-politici nel territorio calabrese. Ha come obiettivo ritornare a vivere tra la sua gente

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.