Vertenza Enel, Straface: «Nessun posto di lavoro si deve perdere»
L’assessore regionale: «L’occupazione è dignità» e poi annuncia di aver già avviato interlocuzioni con Enel per trovare soluzione alla vertenza
CORIGLIANO-ROSSANO – «Nessun posto di lavoro si deve perdere. Mai. E per nessuna ragione. Perché dietro ogni contratto ci sono persone, famiglie, sacrifici e progetti di vita che non possono essere umiliati e offesi dalla fredda regola dei numeri e del risparmio. L’occupazione è dignità per i cittadini ed una responsabilità per le istituzioni».
È da questa convinzione – profonda e irrinunciabile – che l’assessore regionale al Welfare Pasqualina Straface esprime massima e incondizionata solidarietà all’agente di vigilanza del sito industriale Enel di Sant’Irene-Cutura, sospeso dalle sue mansioni senza alcun preavviso, e ai colleghi che hanno manifestato davanti ai cancelli della centrale.
«Mi sono attivata immediatamente – dichiara l’Assessore – per comprendere le ragioni di quanto accaduto e per individuare una soluzione condivisa. Ho già avviato interlocuzioni con i referenti di Enel per chiarire ogni aspetto della vicenda e per garantire che nessun lavoratore venga lasciato fuori. Sono fiduciosa e certa – aggiunge – che il dialogo e il senso di responsabilità prevarranno e che si arriverà senza dubbio a una soluzione celere e di buon senso».
La vicenda, tuttavia, si inserisce in un quadro più ampio e complesso che interessa la lunga fase di dismissione della Centrale termoelettrica a olio pesante oggi simbolo di una transizione industriale ferma e di una riconversione mai avviata.
«Non possiamo rassegnarci – sottolinea ancora la componente della Giunta Occhiuto – a vedere un luogo che ha dato lavoro e ricchezza diventare un simbolo di sospensione. Occorre riaprire subito un tavolo ai massimi livelli con Enel e il Governo regionale per definire un piano realistico di rilancio, che restituisca identità produttiva e valore a un’area che non può restare ai margini».
«Ogni storia economica – scandisce ancora – si misura dalla capacità di proteggere chi lavora. Il lavoro è dignità, è rispetto, è stabilità sociale. E la dignità, lo ripeto, non si licenzia mai. Da qui deve partire ogni politica industriale e ogni scelta di governo che – conclude Straface - voglia restituire fiducia e futuro al territorio di Corigliano-Rossano e all’intera Calabria».