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Le attività artigianali della Sila Greca protagoniste nell'evento dell'Università Popolare di Rossano

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CORIGLIANO-ROSSANO - Nei giorni passati l’Università Popolare Rossanese ha ospitato l’incontro programmato sulle attività artigianali nella Sila Greca ed in particolare con una discussione sulla lavorazione dell’erica arborea e la lavorazione artistica della pipa a Mandatoriccio. 

L’incontro, organizzato dal noto Istituto Rossanese in collaborazione con la Grafosud, di Rossano, Impresa storica della Camera di Commercio di Cosenza e la Casa Editrice conSenso publishing di Rossano, Editori delle due pubblicazioni di Franco Emilio Carlino, Segretario dell’Università Popolare Rossanese, ha avuto luogo nel Centro Storico di Rossano, nella sede dell’Università Popolare ubicata  nell’incantevole Palazzo San Bernardino.

L’occasione è scaturita dalla pubblicazione dell’ultimo libro dell’autore mandatoriccese rossanese Franco Emilio Carlino dal titolo: "Storia di una Famiglia. I Carlino di Mandatoriccio originari di Cinquefrondi (RC). Tra Arte, Artigianato Artistico e Genealogia", che ha fatto da ambientazione a un ricco pomeriggio culturale. 

I lavori dell’incontro, come da consuetudine, sono stati accompagnati dalle note musicali eseguite al pianoforte dal Dott. Francesco Rapani, Socio Onorario dell’Istituto. 

A introdurre e coordinare i lavori del ricco pomeriggio culturale, il Prof. Gennaro Mercogliano, Direttore dell’Università Popolare, Prefatore del volume, il quale nel corso del suo intervento ha inteso riflettere sulla nuova fatica di Franco Emilio Carlino così dissertando: «Alla fine ti assale anche il dubbio se protagonista di questo interessante lavoro di Franco Emilio Carlino sia la pipa, il ciocco dell’erica arborea da cui la pipa si ricava; oppure la propria famiglia che, negli ascendenti, ne fissò l’attività produttiva e il segnacolo calabrese in quel comune della Sila Greca e dell’hinterland rossanese […]. Tanta è infatti la passione che l’autore infonde nella trattazione di questo suo prediletto tema, che questo vive e si racconta sub specie di nòstos sentimentale e di memoria. Ricordo familiare impresa e nome si confondono, infatti, nella meticolosa indagine dell’autore, aduso a tale prassi di puntiglioso lavoro sulle fonti, testimoniato in diverse altre meritevoli opere volte a più vaste tematiche. E tanto l’autore si sente personalmente implicato nel tema che già sotto le vesti di un accattivante profilo di fanciullo dal nome “anglisante”, Emyl, ne cava un piacevole racconto, nel quale egli stesso si rivela coinvolto sotto ogni profilo, di adolescente, di uomo e di artigiano nascente, in una affascinante avventura di famiglia. Narra, Carlino, del nonno Francesco, fondatore dell’impresa, approdato nel 1905 da Reggio Calabria alle ridenti contrade del Comune calabrese per compiere il primo passo di un’opera destinata a durare nel tempo e nell’economia non solo del paese. Fu, il nonno Francesco, capace di dar vita ad una realtà artigianale fervida di notevoli prospettive di avanzamento se, dal piccolo borgo presilano, essa conobbe, in progressione di tempo, una prorompente espansione verso l’intera Penisola e anche in direzione di aree geografiche e mercati di respiro internazionale. Un piccolo distintivo cittadino, insomma, divenuto, anche all’estero, famoso marchio di fabbrica. Infatti, col passare del tempo, l’azienda fiorisce sempre più sostanzialmente e si amplia, sostenuta com’è, ancora dall’opera di chi, come Carlo Carlino, è rimasto in paese, rinnovandosi e aggiornando l’azienda su moderne basi tecnologiche, però sempre nel rispetto della tradizione e del lavoro di chi l’ha preceduto all’interno dello stesso ambito familiare. In primis il padre Vito Carlino, del quale Carlo tesse, in termini di etica del sacrificio e del lavoro, una tenera e umanissima lode apologetica propria d’un figlio riconoscente, avviato, con amore rigore e perizia, all’attività di famiglia pur nella diversa opzione professionale operata successivamente durante la vita. Assodata la validità del testo, che dà senso e autorizza uno scritto prefatorio attinente ai reali termini della composizione nei suoi elementi narrativi e storicamente ricostruttivi, una conclusiva opinione personale può nuovamente affrontare il discorso della famiglia e della genealogia riproponendola in termini più generali e coinvolgenti. Nel senso che tutti siamo mossi, chi più chi meno, dal desiderio di conoscere i padri, di sapere chi siamo, da dove veniamo e chi siamo veramente stati. È un impulso di compensazione, rispetto alla nostra vita precaria, questa ricerca di sacrati lombi che conferiscono alla nostra vita un significato aristocratico e più alto al nostro stesso umbratile periclitare per sentieri accidentati e prosaici, altri rispetto a ideali sublimi coltivati nella mente». 

È seguito l’intervento di Monsignor Luigi Renzo che ha trattenuto ii presenti sul tema di alcune attività artigianali nella Sila Greca ormai del tutto scomparse, come quelle della raccolta della manna, della lavorazione della pece greca e della coltivazione del gelso. È intervenuto poi il Dott. Giuseppe Zangaro, esperto di sviluppo e di coesione territoriale, Editore dell’opera di Carlino, soffermandosi sul tema dell’artigianato oggi, con una interessante relazione dal titolo: L'Artigianato come motore di sviluppo territoriale: tradizione, innovazione e futuro. 

È toccato all’Autore, Prof. Franco Emilio Carlino concludere i lavori, il quale, ha inteso mettere in risalto come la quotidianità dello stare insieme unisce tutti nella memoria delle cose e delle persone che ci hanno preceduto. L’Autore ha poi continuato il suo intervento raccontandosi e soffermandosi sulla lavorazione delle numerose attività artigianali presenti nel territorio della Sila Greca, alcune ormai perdute e che sarebbe utile e necessario ripristinare. «Esperienze artigianali che nel tempo hanno rappresentato e segnato il costume delle nostre Comunità, fondate sulla presenza di alcune originali attività praticate nelle diverse epoche storiche. L’artigianato, - continua Carlino - costituisce il risultato di diverse attività manuali e materiali dell’uomo e si fonda sulla pratica ripetuta e interiorizzata, sulla manualità e sulle azioni essenziali che divengono, nel tempo, un processo produttivo basato sull’ideazione, la progettazione e la realizzazione. Un risultato che, pian piano, si è esteso all’ambito della formazione intellettuale e del patrimonio delle conoscenze e, perché no, anche all’appagamento e alla intuizione artistica di ogni singola persona coinvolta. […] È il caso dell’azienda della mia famiglia, che si tramanda ormai da quattro generazioni di padre in figlio e da zio a nipote, nella lavorazione dell’erica arborea per la produzione delle pipe, vere e proprie opere d’arte, esportate in tutto il mondo. Un’attività avviata all’inizio dello scorso secolo da mio nonno Francesco Carlino. Una lunga tradizione composta soprattutto da maestri del taglio, da esperti e specialisti abbozzatori di radica, che ancora rendono appetibile il loro prodotto affermandosi a livello nazionale e internazionale attestandosi come veri e propri capiscuola. Settore nel quale la qualità, la tradizione e l’esperienza rendono le pipe, come prodotto finito caratterizzato da splendide venature e fiammatura, pezzi unici molto apprezzati in ogni angolo del mondo».
 

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.