L’Associazione Italiana Cultura Classica celebra la Giornata Mondiale della Lingua Latina
L’iniziativa, svoltasi nella sala del Castello Aragonese di Castrovillari, ha visto la partecipazione di numerosi studenti, docenti e cittadini

CASTROVILLARI - Nell’accogliente sala del Castello Aragonese, messa a disposizione dal Sindaco della Città Domenico Lo Polito, si è svolta la V edizione della Giornata Mondiale della Lingua Latina, organizzata dall’Associazione Italiana di Cultura Classica (AICC) in collaborazione con il Liceo Classico “G. Garibaldi”, sotto la dirigenza di Elisabetta Cataldi. L’AICC Nazionale, con il patrocinio dell’Unesco, ha voluto istituire questa Giornata, premiata con medaglia dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per contribuire alla preservazione del patrimonio culturale del latino quale bene dell’umanità.
Dopo i saluti istituzionali, Maria Lucilla Aprile, coordinatrice dell’evento, ha introdotto i relatori, Leonardo Di Vasto, presidente dell’AICC e Mino Ianne, docente in Filosofia antica presso il Dipartimento Ionico dell’Università di Bari.
Di Vasto, con la sua relazione L’importanza del latino nell’era digitale ha richiamato l’attenzione sull’importanza del latino che è alla base della civiltà europea e non solo delle lingue neolatine ma anche dell’inglese, che ha sostituito la maggior parte del lessico germanico con latinismi. Dopo aver richiamato le parole recenti del Presidente Mattarella che “l’umanesimo ha reso grande la nostra civiltà”, ha sottolineato come il latino rappresenti il nostro passato linguistico, ma è innanzitutto una scelta di civiltà.
L’italianista Giulio Ferroni nel suo ultimo saggio “Natura vicina e lontana” ha osservato che “Non sarà in grado di intervenire sul presente una società che avrà dimenticato il passato”, evidenziando preoccupazione per lo spazio eccessivo concesso alla tecnologia. Poi, il relatore ha sottolineato che le produzioni dell’Intelligenza Artificiale (AI) non sono altro che “una straordinaria simulazione di un’opera umana”. Le ricerche, gli studi, prodotti dall’AI, hanno solo l’apparenza di essere tali: sono delle farlocche compilazioni. Lo stesso ha concluso citando anche il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi che, da umanista, è pervenuto alla carica di Governatore della Banca d’Italia: “studiare le statistiche - sosteneva - non era cosa diversa dal lavorare sui frammenti dei lirici greci e latini”.
Mino Ianne, con la sua puntuale e stimolante relazione I traduttori latini alla prova del lessico filosofico greco ha fornito alcuni esempi di lessico filosofico greco tradotto in latino da autori come Seneca e Cicerone, mettendo in risalto il fondamentale contributo del linguaggio tecnico filosofico al nostro comune modo di pensare. Lo studioso ha osservato, anzitutto, sulla scorta di Cicerone, che i Romani, in quanto a capacità inventiva, hanno superato i Greci, poiché hanno perfezionato quanto da essi ricevuto. Nell’analizzare una serie di voci greche tradotte dagli autori latini nella loro lingua, ha evidenziato come alcune parole greche per la loro specificità tecnica non sono state tradotte (filosofia, politica, fisica, dialettica, retorica) mentre altre come idea e ousia sono state tradotte da Cicerone, rispettivamente con forma / species ed essentia, assumendo, dunque nella lingua latina un significato proprio e una nuova vitalità.
L’iniziativa, che ha visto la partecipazione di numerosi studenti, docenti e cittadini è stata animata da intermezzi musicali, eseguiti dal giovane musicista Federico Lauro, e letture, tratte dal libro Viva il latino di Nicola Gardini, a cura degli studenti del Garibaldi.