Saracena pronta a mostrare il paramento pittorico Santa Maria Ara Coeli
Sulle pareti della piccola chiesa sono stati rinvenuti dei frammenti raffiguranti tre Madonne in trono con Bambino, una Pieta, una Imago Pietatis e san Leonardo databili tra la seconda meta del trecento e la prima meta del quattrocento
SARACENA – Verrà presentato quest’oggi, alla presenza di Monsignor Francesco Savino vescovo di Cassano Jonio e della Soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la provincia di Cosenza, Paola Aurino, l’opera di ripristino dei dipinti murali della chiesa Santa Maria Ara Coeli in Saracena.
La parrocchia San Leone, guidata da Padre Stefano Mendez, l'Amministrazione Comunale, nella figura di Renzo Russo sindaco di Saracena, la Pro Loco "Sarucha" e le associazioni "Sextio" e "Il Sorriso-Pina Cirigliano" renderanno pubblici i risultati dei restauri ancora in corso dei dipinti della piccola chiesa di Santa Maria in Ara Coeli nel comune di Saracena.
L'intervento è stato avviato grazie all'attenzione e al sostegno di Padre Stefano Mendez, dell'Amministrazione Comunale - che si è fatta carico di un significativo impegno economico – e all'impegno di numerosissimi cittadini che, durante le iniziative di divulgazione e recupero di contributi promosse dalle associazioni, hanno riconosciuto e sostenuto la grande valenza storico-artistica dei dipinti presenti sulle pareti della chiesa. Il complesso lavoro di restauro è curato con grande competenza da Giovanni Piccirillo, con il supporto diagnostico del gruppo Mida nella persona di Claudio Falcucci e Marta Variali, sotto l'alta sorveglianza dei funzionari della soprintendenza di Cosenza Cecilia Perri e Nicola Ruggieri, coadiuvati dalla restauratrice collaboratrice Raffaella Greca.
II restauro ha messo in luce il ricco paramento pittorico che si conserva in un ottimo stato, nonostante sia ricoperto da più strati di calce. Sulle pareti della piccola chiesa sono stati rinvenuti, alcuni anni addietro, dei frammenti raffiguranti tre Madonne in trono con Bambino, una Pieta, una Imago Pietatis e san Leonardo, celati da una scialbatura a calce, in attesa di una scopritura generale. Nel 2023, un primo inquadramento storico-artistico, ha collocato il ricco ciclo pittorico tra la seconda meta del trecento e la prima meta del quattrocento. Lo studio che è giunto a tali conclusioni è stato condotto dalla professoressa Elena Di Fede, grazie all'intuizione dell'architetto Giuseppe Celia dell'associazione Sextio.
«Le indagini diagnostiche – spiega il gruppo di ricerca - hanno permesso di accertare che i dipinti sono stati realizzati con la tecnica dell’affresco, costituito da un intonaco a calce molto compatto e di buona fattura. La tavolozza pittorica, limitata a pochi colori minerali, grazie a varie combinazioni ha dato vita ad una notevole varietà di gradazioni cromatiche. Siamo di fronte ad un raro ciclo integro. Le raffigurazioni dei santi, infatti, emergono nella loro completezza entro una ripartizione geometrica lineare. Non vi sono frammenti di colore di difficile interpretazione o di sovrapposizioni di strati a palinsesto. Le immagini sono chiare, integre e monumentali. Al memento, sebbene non si conoscano gli autori, i committenti e i motivi della scialbatura, siamo certi di essere di fronte ad un importante ciclo pittorico, realizzato con originalità compositiva».
I risultati del restauro, con i particolari di esecuzione e di conservazione, saranno condivisi e divulgati nel corso della presentazione presso la chiesa parrocchiale di San Leone che potrà essere visitata.