Franco Filareto rilancia la proposta di candidatura a Capitale della Cultura e Patrimonio Unesco
«Siamo consapevoli delle difficoltà, soggettive e oggettive, di un iter accidentato e lungo, ma oggi ci sono condizioni e occasioni irripetibili. Noi, tutti insieme, ci dobbiamo provare»
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CORIGLIANO-ROSSANO - Il professore e storico Franco Filareto ha deciso di formalizzare la richiesta di candidatura di quest'area di Calabria a patrimonio Unesco e a Capitale della Cultura italiana ed europea (ne avevamo parlato qui).
Di seguito riportiamo la lettera aperta indirizzata ai Sindaci e ai rappresentanti istituzionali regionali, nazionali ed europei della Calabria del nord-est
Faccio seguito alle proposte fatte a conclusione dell’evento culturale di presentazione dell’importante libro su Sibaris e Thurii di Nilo Domanico del 28/12 u. s. - peraltro qualificato da significativi interventi e molto partecipato da belle presenze provenienti da tutto il territorio - per formalizzarvi le due seguenti proposte, che ritengo innovative e lungimiranti.
Premesso che, nel vasto territorio, che mi piace chiamare Calabria del Nord-Est, si sono avvicendate e progressivamente integrate, nel corso di oltre 3600 anni, numerose civiltà, delle quali cinque hanno avuto un rilievo considerevole, tanto da renderlo, se non unico, comunque raro nel quadro storico del nostro Paese e dell’Europa.
La prima Civiltà è quella della Mesogaia, ossia delle zone interne e della montagna o della Silanità, pre-urbana, pre-greca, e i cui protagonisti sono stati due popoli italici, autoctoni, indigeni, gli Enotrii e i Brettii, i nostri più remoti antenati, costruttori di una
Civiltà rupestre (sec. XVII-II a. C.).
La seconda Civiltà è quella della Megale Ellas o Magna Graecia delle tre città di Sybaris, Thurii e Sybaris sul Trionto (tutte ancora sottoterra) e Ruskia (il porto-arsenale di Thurii), avviata da Elleni o Achei o Greci del Peloponneso e integratasi con quella locale enottrio-brettia, costituendo il nuovo popolo degli Italioti, creatori della civiltà del mare, ellenica e mediterranea (sec. VIII-II a.C).
La terza Civiltà è quella della latinizzazione, operata da Roma, che avuto tre epicentri: Copia Thurii, una terza Sibari unica finora emersa dal sottoterra, poi il villaggio noto come Statio Rosciani, il più antico ed esteso della Regione, e infine l’Oppidum di Roscianum (sec. II a. C. - V d. C.).
La quarta Civiltà è quella Bizantina mediterraneo-greco-cristiana, protagonista della Seconda Ellenizzazione della Calabria Nord-Orientale, che ha avuto come centro irradiatore Rusianon (Rossano), capitale della Provincia bizantina d’Italia (comprendente la Calabria, la Basilicata, la Puglia e de jure la Campania), famosa come la Montagna Sacra rupestre-monastica, per i suoi Oratori, i suoi Monasteri (dotati di Scriptoria e di Biblioteche), per i suoi Santi (Nilo, Bartolomeo, Theodora, Luca), per i suoi Papi (Zosimo, Zaccaria, Giovanni VII, Giovanni XVI), per ospitare il Codex Purpureus Rossanensis del sec. VI, patrimonio mondiale dell’umanità Unesco, unico in Calabria (sec. VI-XI).
La quinta Civiltà è quella continentale dei Normanni della dinastia degli Altavilla (sec. XI-XII), costruttori del primo nucleo del Castello intorno al quale si forma presto la città di Corigliano (sec. XI) e proseguita, in continuità, dagli Svevi Tedeschi (sec. XII- XIII), segnatamente da Federico II (stupor mundi), i cui segni sono tuttora presenti in tutto il comprensorio.
Pur nella necessaria schematizzazione di periodi storici complessi, ritengo che le suddette cinque Civiltà, assunte nel loro insieme sistematico e olistico, siano la più grande risorsa della Calabria del Nord-Est, un marcatore identitario distintivo, che hanno bisogno di un urgente riconoscimento, sia per superare il paralizzante frammentarismo territoriale e liberarci dai centralismi provinciale e regionale, negativi e parassitari, sia per orientare il nostro territorio verso una dimensione nazionale, europea, mondiale, emancipandolo dalla periferizzazione e dai reiterati tentativi neo-colonizzatori, sia per attivare circuiti economici endogeni, autopropulsivi e diventare attrattivi nella movimentazione del turismo destagionalizzato, culturale, ambientale, religioso.
Premesso ciò, vi rinnovo la richiesta che ognuno di voi e tutti voi, in unità operativa, vi facciate protagonisti e promotori, con l’invito al Sindaco della città di Corigliano-Rossano di assumere il ruolo di Coordinatore, primus inter pares, in partneriato con altri idonei importanti soggetti (le due Diocesi di Rossano-Cariati e di Cassano, le due Soprintendenze, l’Unical, i mezzi di comunicazione di massa, le Associazioni culturali, imprenditoriali, sociali, le Scuole etc.) di presentare le seguenti due candidature alle istituzioni competenti: a) la prima è tesa a ottenere il riconoscimento della Calabria del nord-est quale Capitale della Cultura italiana ed europea; b) la seconda richiesta è tesa a ottenere dall’Unesco il riconoscimento di Patrimonio dell’umanità e del mondo per il nord-est della Calabria.
Siamo consapevoli delle difficoltà, soggettive e oggettive, di un iter accidentato e lungo, ma oggi ci sono condizioni e occasioni irripetibili. Noi, tutti insieme, ci dobbiamo provare. E voi siete e dovete essere, per ruolo e per credibilità autorevole, i primi Attori Protagonisti di questa avvincente avventura, destinati perciò a lasciare un segno nella storia del nostro territorio. Io ci credo. E voi?