Ferragosto di delibere e silenzi: «Così retrocedete il Pronto Soccorso di Corigliano»
Pd, M5S e Avs all’attacco dell’Asp di Cosenza: contestata la delibera n. 2000/25, “struttura semplice dipendente dal Giannettasio e accorpamento al Distretto Sud”. Chiesto il ritiro delle previsioni e il potenziamento immediato dell’emergenza-urgenza

CORIGLIANO-ROSSANO - Scatta lo scontro sulla sanità jonica. I capigruppo consiliari Giuseppe Candreva (Partito Democratico), Lidia Sciarrotta (Movimento 5 Stelle) e Giovan Battista Leonetti (Alleanza Verdi e Sinistra) accusano l’Asp di Cosenza di “gestione opaca” e di avere approvato, «nel pieno del mese di agosto e nel silenzio delle istituzioni», un atto che ridimensionerebbe la rete dell’emergenza nell’area urbana di Corigliano-Rossano.
Nel mirino c’è la deliberazione n. 2000 del 19 agosto 2025, che modifica e integra l’Atto Aziendale adottato con la delibera n. 919/2025. Secondo i tre consiglieri, il documento «declassa» il presidio “Guido Compagna”: niente più struttura complessa, ma struttura semplice dipendente dall’ospedale “Giannettasio” di Rossano. «È una regressione sostanziale – attaccano – che mortifica la funzione strategica storicamente svolta dal Compagna per l’intero comprensorio: una retrocessione di servizi spacciata per riorganizzazione».
Non è tutto. L’atto prevederebbe anche l’accorpamento del presidio al Distretto Sanitario Sud, con il rischio – sostengono Pd, M5S e Avs – di «allontanare ancora di più il baricentro decisionale dai bisogni reali del territorio, riducendo rappresentanza e autonomia operativa». Sullo sfondo, l’eterna incompiuta dell’ospedale della Sibaritide, «annunciato e finanziato», ma ancora non aperto: «Finché non entrerà in funzione, parlare di ridimensionamenti è inaccettabile».
Il j’accuse è politico e frontale. I tre capigruppo denunciano «atti decisivi approvati o dimissioni annunciate a ridosso di Ferragosto, per evitare il confronto pubblico», e chiamano in causa il centrodestra al governo in Regione e in città: «Sono sei anni che amministrano: è il tempo delle responsabilità, non degli alibi».
La fotografia tracciata è quella di una emergenza cronica: carenza di personale e mezzi, strutture inadeguate, servizi ridotti, liste d’attesa interminabili. In questo quadro, «smantellare uno degli ultimi presidi sanitari attivi significherebbe colpire i cittadini due volte».
Le richieste sono nette e immediate: Ritiro delle previsioni contestate dall’Atto Aziendale; Mantenimento e rafforzamento del Pronto Soccorso di Corigliano fino all’apertura operativa del nuovo ospedale della Sibaritide (con dotazioni, personale e funzioni adeguate all’utenza).
Candreva, Sciarrotta e Leonetti annunciano iniziative istituzionali e di mobilitazione, chiedendo all’Asp di Cosenza e al Commissario ad acta di rendere pubbliche motivazioni e impatti della riorganizzazione e di aprire un confronto trasparente con amministratori e comunità locali. «La salute non si amministra a sportello chiuso, e meno che mai ad agosto» è la chiosa polemica.