Bocchigliero, a novembre la guardia medica sarà attiva solo 9 giorni: il Comune insorge
 L’Amministrazione comunale denuncia la grave carenza del servizio di continuità assistenziale e chiede all’Asp un intervento immediato per garantire il diritto alla salute dei cittadini
   
 BOCCHIGLIERO - Situazione preoccupante per la sanità territoriale a Bocchigliero, dove per il mese di novembre 2025 il servizio di Continuità assistenziale (ex Guardia Medica) sarà garantito soltanto per nove giorni su trenta. A comunicarlo è stata l’Amministrazione comunale in un post su Facebook, dopo aver ricevuto la nota ufficiale dal Distretto Sanitario Jonio Sud.
Una condizione definita dal Comune «fortemente insoddisfacente e non proporzionata ai bisogni sanitari della popolazione», soprattutto per le fasce più fragili.
Per questo motivo, l’Amministrazione ha avviato interlocuzioni formali e informali con la Direzione dell’Asp di Cosenza e con gli altri enti competenti, chiedendo «un immediato potenziamento del servizio» e ribadendo il diritto dei cittadini di Bocchigliero a un’assistenza sanitaria «adeguata e continuativa».
Il Comune fa sapere di seguire con attenzione l’evolversi della situazione, mantenendo un costante aggiornamento con la cittadinanza e confidando in un celere riscontro da parte delle autorità sanitarie.
Nei piccoli centri dell’entroterra, spesso lontani decine di chilometri dagli ospedali più vicini, la guardia medica rappresenta molto più di un semplice servizio sanitario: è un presidio di sicurezza e di prossimità, un punto di riferimento fondamentale per i cittadini, soprattutto per gli anziani e le fasce più fragili della popolazione.
Durante le ore notturne, nei weekend e nei giorni festivi, quando gli ambulatori dei medici di base sono chiusi, il servizio di continuità assistenziale è l’unico punto di contatto immediato con il sistema sanitario. In situazioni di urgenza o di malessere improvviso, la presenza del medico di guardia può fare la differenza tra un intervento tempestivo e un rischio maggiore dovuto ai tempi di percorrenza verso gli ospedali, spesso lunghi e difficoltosi per via della conformazione territoriale e della carenza di collegamenti.
Per i piccoli comuni montani dell’entroterra calabrese, dove la popolazione è in gran parte anziana e le distanze pesano più che altrove, mantenere attivo e continuo questo servizio significa garantire un diritto fondamentale: quello alla salute. La sua assenza o la copertura parziale rischiano di lasciare intere comunità senza un riferimento medico immediato, generando paura e senso di abbandono.
La guardia medica, in questi territori, non è solo un servizio: è una presenza umana e professionale che tiene viva la fiducia dei cittadini nelle istituzioni sanitarie e nel valore pubblico della cura. Si ricorda,comunque, che in caso di necessità o emergenze, resta sempre attivo il servizio di emergenza-urgenza 118.
(foto in copertina di Mimmo Sicilia)