I pullman al posto dell'elisoccorso: monta la protesta a Cariati
Il Nursind lancia l’allarme: l’elisuperficie prevista dall'ASP non è stata realizzata. Il progetto esisteva e i sopralluoghi erano stati fatti, ma oggi il sito destinato al volo di emergenza sarebbe stato assegnato a un’autostazione per autobus
 
 CARIATI – Doveva essere una delle infrastrutture strategiche per il territorio, simbolo di una sanità che torna a garantire prossimità e sicurezza ai cittadini dell’Alto Ionio cosentino. Invece, l’elisuperficie prevista per l’ospedale di Cariati, annunciata poco più di un anno fa e inserita nella delibera ASP n. 2079/2023, non è mai stata realizzata. E ora il Nursind di Cosenza, attraverso una nota firmata dal segretario aziendale del presidio di Cariati, Nicodemo Capalbo, chiede risposte chiare alle istituzioni.
La denuncia del sindacato è dura e diretta: «Il progetto esisteva, i sopralluoghi erano stati effettuati, le competenze erano pronte. Eppure oggi scopriamo che l’area individuata per l’elisuperficie potrebbe essere destinata a un’autostazione per autobus. È una scelta incomprensibile e pericolosa per la salute dei cittadini».
La delibera ASP, approvata in accordo con Azienda Zero e con il supporto della stessa ASP di Cosenza, prevedeva la creazione di basi di elisoccorso HEMS (abilitate ai voli diurni e notturni) su tutto il territorio provinciale. Tra le località individuate figurava anche Cariati, con l’obiettivo di dotare il presidio ospedaliero di una piattaforma aerea moderna e operativa, simile a quella già attiva a Paola.
Ma, nonostante gli impegni, le aree proposte non hanno superato le verifiche tecniche: solo una, a circa 10-15 minuti dal nosocomio, risulterebbe idonea, ma con forti limitazioni logistiche. «Durante un recente atterraggio – si legge nella nota – i soccorritori si sono ritrovati circondati da pascoli e animali: uno scenario che rende impossibile garantire efficienza e sicurezza».
In passato, un progetto alternativo elaborato dalla precedente amministrazione comunale – con il contributo del dottor Gagliardi, responsabile del servizio di elisoccorso ASP e rianimatore presso l’ospedale di Paola – prevedeva una piattaforma di volo adiacente al pronto soccorso.
Una soluzione che avrebbe richiesto solo il reimpianto di alcuni alberi, ma che avrebbe permesso di realizzare un servizio di emergenza pienamente operativo, anche nelle ore notturne.
Oggi, però, sembra che quell’area sia destinata a tutt’altro. E il Nursind chiede pubblicamente di sapere: Perché il progetto dell’elisuperficie non sia stato realizzato, nonostante le intese formalizzate; se esista un nuovo piano o sito alternativo per garantire l’elisoccorso a Cariati; se il Comune intenda rivalutare la destinazione del terreno accanto all’ospedale.
«Un ospedale che si appresta alla riapertura – ribadisce Capalbo – non può essere privo di una base di elisoccorso. Un’autostazione può sorgere ovunque; un’elisuperficie, invece, può fare la differenza tra la vita e la morte di un paziente».
La richiesta del Nursind è ora sul tavolo del Presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, dei rappresentanti politici del territorio e dei sindaci dell’area ionica cosentina. Un appello che va oltre la polemica amministrativa e tocca un tema centrale per la sanità calabrese: quello della capacità di garantire soccorsi rapidi e infrastrutture salvavita, soprattutto nei territori più lontani dai grandi hub ospedalieri.
 
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
 