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Le Giornate Niliane dell'Università Popolare rossanese, tra nuova sede e nuovo percorso

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CORIGLIANO-ROSSANO - Nei giorni scorsi, 27 e 28 settembre, in occasione della ricorrenza della festività di San Nilo, Compatrono di Corigliano-Rossano, presso Palazzo San Bernardino, nel centro storico di Rossano, per il secondo anno consecutivo sono state celebrate le giornate niliane organizzate dall’Università Popolare di Rossano. 
L’iniziativa patrocinata dal Comune di Rossano ha visto al fianco dell’Università Popolare l’Arcidiocesi di Rossano Cariati, il Percorso Niliano e la Casa Editrice Consenso Publishing.  Come da programma, i lavori hanno avuto inizio il 27 settembre u.s. alle ore 17,30 con l’inaugurazione della nuova sede dell’Università Popolare, concessa all’Istituto dall’Amministrazione Comunale di Corigliano Rossano in alcuni locali di Palazzo San Bernardino già (Palazzo delle Culture). La cerimonia, alla presenza di numerosi simpatizzanti e rappresentanti del mondo della cultura, ha visto presenti il Sindaco della Città Ing. Flavio Stasi, insieme al Direttore dell’Università Popolare prof. Gennaro Mercogliano e all’Ing. Giovanni Soda, Consulente per la pianificazione e programmazione della Città di Corigliano-Rossano, al consueto rito del taglio del nastro, cui ha fatto seguito la benedizione dei locali da parte di S.E. Mons. Maurizio Aloise, Arcivescovo della Diocesi di Rossano-Cariati. 
  
La circostanza ha consentito all’Istituto di aprire ufficialmente anche il nuovo anno accademico 2024/2025. Si è proseguito con il Convegno sul santo rossanese dal titolo: Nilo un profeta della modernità celebrato nella Sala dedicata all’ex Direttore dell’Università Popolare Rossanese, prof. Giovanni Sapia. Si è proceduto con le relazioni a cura del prof. Tullio Masneri che ha presentato il nuovo saggio di Gennaro Mercogliano Nilo. All’Eterno Dal Tempo, cui hanno fatto seguito gli interventi: di S.E. Mons. Luigi Renzo, Vescovo Emerito di Mileto-Nicotera-Tropea che ha trattato San Nilo e l’Achiropita; del Dr. Giuseppe Zangaro, Esperto di sviluppo territoriale, editore conSenso publishing sul tema: Nilo e l’Impresa scrittoria; del prof. Gennaro Mercogliano, autore del saggio, sull’argomento: Allocuzione di Nilo. 

La seconda giornata, del 28 settembre, ha avuto inizio con i saluti del Vice sindaco della Città, prof. Giovanni Pistoia e l’apertura dei lavori del prof. Gennaro Mercogliano. Si sono poi succedute le relazioni: del Dr. Salvatore Bugliaro, Segretario Università Popolare: San Demetrio Corone e l’eredità niliana; del prof. Carmelo Pandolfi, Ordinario di Filosofia, Pontificio Ateneo “Regina Apostulorum”, consulente “Fondazione Angelini” che ha dissertato sulla questione: Il legame Rossano-Grottaferrata nel contesto della cultura Italo Greca; di Lorenzo Bongirolami, Direttore Gruppo Archeologico Latino Colli Albani “Bruno Martellotta” OdV, che ha esposto sui contenuti del Percorso niliano. Struttura Organizzativa Istituzionale Per la valorizzazione dell’eredità culturale e spirituale del Monachesimo Italo-Greco; di S.E. Mons. Francesco Milito, Vescovo Emerito di Oppido Mamertina-Palmi sul tema: L’Eredità dei Millenni 2024-Start Up Giornate Niliane.

Le conclusioni dei lavori hanno portato all’attenzione dei presenti una interessante ricchezza di contenuti e di proposte alle quali, certamente, l’Università Popolare, porrà la propria attenzione a cominciare dalla prossima programmazione delle sue attività, che da qui a breve andrà a redigere per tutto l’anno accademico 2024-2025, nel corso del quale cercherà di soddisfare la forte richiesta di cultura che sarà all’altezza del suo compito, come del resto già ampiamente dimostrato sin dalla sua fondazione distinguendosi operativamente nei differenti campi del sapere. Quella cultura che nel tempo ha reso l’Istituto un sicuro punto di riferimento e che sono sicuro avrà una lungimirante visione delle diverse esigenze intellettuali e culturali della Città e del territorio. Una eredità, la nostra, che oggi esige maggiore impegno, disponibilità e collaborazione anche in virtù di una nuova realtà collettiva attraversata da un progetto di fusione che ha visto la Città di Rossano unificarsi con quella di Corigliano con tutte le problematiche che questo processo ancora comporta e che richiama l’Università Popolare anche a misurarsi con questa grande sfida in atto alla quale certamente non farà mancare il proprio contributo in termini di cultura, accompagnata da una visione che sarà confacente ai tempi che viviamo e alle continue trasformazioni in atto che coinvolgono anche la nostra grande Città, il nostro territorio e l’intera Pianura di Sibari a cui bisogna prestare maggiore attenzione sotto ogni profilo da quello storico a quello archeologico, da quello geografico a quello economico. 

Le giornate niliane sono state anche una occasione significativa per il risultato conseguito dall’Istituto che si è visto riconoscere i propri sforzi con l’assegnazione di una nuova sede e dalla quale partirà  un nuovo percorso di rinascita culturale nel segno di san Nilo, richiamato in un interessante passaggio dal suo Direttore che così si è intrattenuto: «Il trasferimento a Palazzo San Bernardino segna non solo un cambio logistico, ma anche un rinnovamento simbolico dell’istituzione, che si appresta ad affrontare nuove sfide mantenendo saldi i propri principi fondatori. Progetti futuri che già stasera hanno dato un segnale preciso: ricominciare da San Nilo, patrono di Rossano e simbolo di spiritualità orientale».

Dai lavori, tuttavia, non è mancato l’affiorare di alcune criticità attraversate dall’Istituto nel periodo 2019-2024, che possono essere così riassunte. Un naturale rallentamento delle attività, dovuto a una serie di problematiche, non dipendenti dalla volontà dell’Istituto, quali l’arrivo della patologia respiratoria acuta e infettiva conosciuta come Covid 19 o Coronavirus, che ha tenuto tutto il mondo con il fiato sospeso per i suoi pericolosi esiti fra cui anche le oggettive conseguenze sul piano pratico per la forzata carenza e le imposte difficoltà nelle relazioni umane, a cui si aggiunse subito dopo la impraticabilità della vecchia sede di Palazzo Rizzuti in piazza Steri, nel Centro Storico di Rossano. Va precisato, però che le difficoltà a cui l’Istituto è andato incontro per i motivi appena menzionati non hanno privato il medesimo, comunque, di realizzare alcune interessanti iniziative, fra cui la presentazione di alcuni importanti volumi che hanno visto l’Università Popolare fare da argine, alla protezione di una cultura di qualità sul territorio. 

L’Università Popolare Rossanese, istituita nel 1979, da Giovanni Sapia, come riaffermato nei lavori delle recenti giornate niliane, si rimette ancora una volta in movimento presentandosi «come un baluardo contro l’impoverimento culturale e intellettuale, offrendo una risposta concreta alle esigenze della società contemporanea riaffermando la propria fede nella cultura, nella scuola». Un Istituto che si avvia al traguardo dei sui 9 lustri (45 anni) di attività dei quali 40 ben documentati e assicurati alla storia in due volumi di Franco Emilio Carlino, responsabile della comunicazione dell’Istituto, dal titolo: L’Università Popolare di Rossano. Le Opere e i Giorni (1979-2014) e L’Università Popolare di Rossano. Cronologia degli Argomenti trattati (1981-2016), ai quali si aggiungerà il terzo volume sulla storia di questo importante Istituto della Città.   
 

Franco Emilio Carlino
Autore: Franco Emilio Carlino

Nasce nel 1950 a Mandatoriccio. Storico e documentarista è componente dell’Università Popolare di Rossano, socio della Deputazione di Storia Patria per la Calabria e socio corrispondente Accademia Cosentina. Numerosi i saggi dedicati a Mandatoriccio e a Rossano. Docente di Ed. Tecnica nella Scuola Media si impegna negli OO. CC. della Scuola ricoprendo la carica di Presidente del Distretto Scolastico n° 26 di Rossano e di componente nella Giunta Esecutiva. del Cons. Scol. Provinciale di Cosenza. Iscritto all’UCIIM svolge la funzione di Presidente della Sez. di Mirto-Rossano e di Presidente Provinciale di Cosenza, fondando le Sezioni di: Cassano, S.Marco Argentano e Lungro. Collabora con numerose testate, locali e nazionali occupandosi di temi legati alla scuola. Oggi in quiescenza coltiva la passione della ricerca storica e genealogica e si dedica allo studio delle tradizioni facendo ricorso anche alla terminologia dialettale, ulteriore fonte per la ricerca demologica e linguistica