Successo per la presentazione del libro “Vita e opere di autorevoli figure rossanesi” a Co-Ro
Straordinaria serata culturale all’Auditorium “Alessandro Amarelli”, gremito in ogni ordine di posto per la presentazione della nuova opera dello storico mandatoriccese-rossanese Carlino
CORIGLIANO-ROSSANO - Nei giorni scorsi, alla presenza di un parterre di eccezione che ha occupato in ogni ordine di posto lo splendido Auditorium “Alessandro Amarelli”, presso il Complesso “Concio” di Corigliano Rossano, si è tenuta l’annunciata presentazione del nuovo libro dello storico mandatoriccese-rossanese Carlino “Vita e Opere di Autorevoli Figure Rossanesi”, edito dalla conSenso Publishing di Rossano e dedicato a Monsignor Ciro Santoro, cantore di Rossano.
I lavori dell’interessante serata sono stati coordinati dal Direttore dell’Università Popolare, Gennaro Mercogliano. Sono intervenuti: Fortunato Amarelli, Amministratore Delegato Fabbrica della Liquirizia; Giuseppe Zangaro, Editore; Tullio Masneri, Prefatore del volume; Monsignor Luigi Renzo, Vescovo Emerito Diocesi Mileto-Nicotera-Tropea; Marcellino Santoro, nipote di Mons Ciro Santoro. Ha tirato le conclusioni l’Autore, Franco Emilio Carlino, Socio Corrispondente dell’Accademia Cosentina, Socio della Deputazione di Storia Patria per la Calabria e Componente del Comitato Scientifico dell’Università Popolare di Rossano.
Il nuovo lavoro dell’Autore mandatoriccese-rossanese si dipana tra storia e biografia sulla vita di illustri Rossanesi impegnati nei vari campi della cultura. Tra i biografati Alessandro, Francesco, Giorgio e Giovan Leonardo Amarelli, Carlo Blasco, Giuseppe Casciaro, Carlo Cito, Madre Isabella, Luca (seniore) e Luca (juniore) De Rosis, Filagato da Cerami, Giovanni Filagato, Gasparo Fiorino, Alfredo Gradilone, Teodoro Dionigi Mandatoriccio, Luigi Minnicelli, Annibale e Muzio Montalti, Domenico Morici, Giambattista Palatino, Domenico Rizzo, Ciro Santoro, Giovanni Sapia, Benedetto Senidega, Giuseppe Torrente, Camillo Toscano, Gaetano, Giuseppe e Saverio Toscano Mandatoriccio.
La rilevante e meticolosa ricerca biografica documentale di grande spessore storico-culturale, presentata per l’occasione alla Città di Corigliano-Rossano, conferma le capacità di indagine dell’autore, che ancora una volta dà prova della sua dedizione per la ricerca storica, documentale, genealogica e biografica, evidenziata dalle sue numerose opere (ben 50) di cui molte dedicate a Rossano ed altre al suo paese natale Mandatoriccio, oggi presenti nelle diverse biblioteche e archivi del territorio nazionale, condizione che, considerati i risultati, gli assicura sempre più la vicinanza, la stima e il consenso dei numerosi lettori, degli amici ed il riconoscimento delle istituzioni.
Dopo i vari interventi che si sono avvicendati nel corso del pomeriggio culturale e che hanno offerto interessanti contributi e riflessioni sull’opera di Carlino lo stesso autore ha concluso i lavori con il suo intervento di cui diamo ampio spazio.
«Dopo le diverse riflessioni compiute sul libro da parte di chi mi ha preceduto avrei poco da aggiungere. Mi limiterò, pertanto, a poche considerazioni in merito per sottolineare alcuni elementi relativi alle sue finalità. La presente ricerca persegue principalmente un fine pedagogico ed è frutto di un lavoro spontaneo e di passione che mi ha coinvolto volendo io, non rossanese di nascita ma di adozione, conoscere alcune figure fondamentali della cultura e della storia di Rossano».
«La monografia, pertanto, è finalizzata, oltre che alla conoscenza delle diverse figure proposte, soprattutto alla sollecitazione delle nuove generazioni affinché facciano tesoro dei valori trasmessi e memoria dell’insegnamento che questi grandi uomini ci hanno tramandato. Ed è per questo che la stessa deve essere ritenuta oltre che un frammento di storia rossanese, anche un pezzo di quella italiana. Si tratta di un lavoro documentale che fa luce sulla vita di giuristi, musicisti, letterati medici, religiosi, politici, militari, artisti, sulle loro imprese, le opere, l’eroismo, il talento, in sostanza la testimonianza di uomini che sono stati motivo di vanto per la città distinguendosi per merito e popolarità dando prestigio a Rossano, ragione per la quale mi è sembrato doveroso farne memoria dandogli degna risonanza, nella presente pubblicazione. Un viaggio nella memoria, come spero, in futuro, altri, troveranno il giusto spazio in altre pubblicazioni».
«Al riguardo questo è un Libro non chiuso ma aperto a eventuali integrazioni. Pertanto mi renderò promotore di iniziative ed incontri tesi ad implementare la conoscenza dei singoli biografati perché si possano reperire ulteriori notizie in merito. Come pure continuerà la ricerca di nuovi biografati consolidando così questo filone storico biografico aperto. È mia volontà, inoltre, avviare, il coinvolgendo dell’Università Popolare della quale faccio parte, per la costruzione di un Dizionario Biografico on line della Città di Corigliano Rossano allargando il campo anche ai personaggi illustri di Corigliano. Un dizionario che comprenda figure appartenute a tutti i periodi storici».
«Alla luce del presente lavoro, – continua Carlino – mi interrogo e interrogo voi tutti cosa sarebbe stata Rossano senza il contributo di queste figure. La risposta mi pare scontata, basta leggere le ventinove biografie contenute nel libro. Nel corso dei lavori si è parlato in particolare di don Ciro a cui il libro è stato dedicato, ma come Autore del volume mi preme dire poche parole su tutte le figure. Rossano è la patria di: Alessandro Amarelli, prode capitano delle Crociate ricordato per l’eroiche azioni; Francesco Amarelli, è stato uno dei capitani del Cavaniglia nella battaglia di Otranto contro i Turchi; Giorgio Amarelli, Beato dell’Ordine di S. Basilio Magno discepolo di S. Nilo cresciuto nell’opulenza che abbracciò la miseria; Leonardo Amarelli, figura di primo piano nel panorama letterario della Giurisprudenza del XVII secolo; Carlo Blasco, esponente della cultura rossanese poeta insigne e nobile letterato; Giuseppe Casciaro, Maestro di chirurgia e di vita, legata al senso sacro della missione da adempiere nel servizio dei malati e dei sofferenti; Carlo Cito, impeccabile esempio di magistrato. Uomo religioso e dalla immensa sensibilità d’animo; Isabella de Rosis, la venerabile serva di Dio, fondatrice delle Suore Riparatrici del Sacro Cuore; Luca de Rosis (seniore), politico, storico, scrittore; Luca de Rosis (juniore), politico; Filagato da Cerami, monaco e straordinaria figura di intellettuale greco che dal Patire di Rossano si spostò alla Corte Normanna in Sicilia; Giovanni Filagato, Antipapa rossanese, sulla Cattedra di S. Pietro col nome di Giovanni XVI; Gasparo Fiorino, poeta e musicista del ’500; Alfredo Gradilone, storico “Animato da un sincero spirito meridionalistico di rinnovamento e di riscatto del Sud”; Teodoro Mandatoriccio, nobile rossanese duca di Crosia, mecenate del tempo, amante del gusto, dell’arte e virtuoso della musica; Luigi Minnicelli, partecipò all'impresa dei Mille combattendo per la Patria facendo egregiamente il suo dovere; Annibale Montalti, scienziato di risonanza internazionale e socio fondatore della Società Romana di Antropologia; Muzio Montalti, uomo di chiesa e Canonico zelante della Cattedrale di Rossano; Domenico Morici, architetto, ingegnere, riformista e liberale protagonista della breve esperienza rivoluzionaria della Repubblica Napoletana; Giambattista Palatino, intellettuale e cultore della letteratura, autore di importanti pubblicazioni, calligrafo al quale Hermann Zapf, dedicò il carattere tipografico che porta il suo nome; Domenico Rizzo, Difensore e fautore delle idee liberali e progressiste; Ciro Santoro, sacerdote, studioso, storico, educatore, tollerante e fedele ai principi, principale artefice dell’integrità del Codex e della sua divulgazione; Giovanni Sapia, filologo, giornalista e scrittore, intellettuale a tutto tondo; Benedetto Senidega, Papa rossanese col nome di Giovanni VII; Giuseppe Torrente, uomo buono, sacerdote, autore di Mysterium Fidei, il cui titolo anticipa quello della omonima Lettera Enciclica di Sua Santità Paolo VI; Camillo Toscano, intellettuale, fondatore dell’Accademia degli Spensierati di Rossano; Gaetano Toscano, innovatore e promotore della rivoluzione calabrese del 1848. Sindaco, Consigliere provinciale e deputato al Parlamento; Giuseppe Toscano, sommo giureconsulto ammirato e stimato da Federico II di Prussia, autore dell’opera intitolata De Causis Romani Juris e amico di famosi giureconsulti, come il Cirillo, il Vargas Macciucca, il Di Gennaro, il Patrizi; Saverio Toscano, protagonista della rivoluzione calabrese del 1848, partecipò al movimento carbonaro e aderì al disegno della spedizione dei Mille per liberare la Sicilia e la Calabria. Organizzatore della Guardia Nazionale della quale poi fece parte con il grado di Maggiore».
«Credo che non ci sarebbe stata – continua ancora l’Autore – giornata migliore per presentare questo libro. Oggi è il giorno della memoria, in quanto il 27 gennaio del 1945 le truppe dell'Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz sancendo la fine dell'Olocausto, permettetemi però di usare la parola memoria nel senso più ampio del termine per ricordare tutti i biografati che a distanza di secoli alcuni e altri a distanza di anni con questo libro in qualche modo escono dall’oblio tramandandoci un grande insegnamento, ossia che la grandezza di una persona si misura con quello che si riesce a tramandare a una comunità soprattutto come esempio, nel modo in cui si è stati capaci di polarizzare le aspirazioni di una comunità nell’epoca in cui si è vissuti, elevandosi così a simbolo privilegiato, dotati soprattutto nel comportamento di buone capacità relazionali con gli altri, di essere conseguenziali e coerenti con quanto si dice tanto da diventare veramente punto di riferimento e leader. A me pare che tutto questo sia solamente straordinario. Purtroppo oggi non è così, viviamo in mondo dove tutto è apparenza, dove vige l’arroganza e dove la fa da padrona il rivendicare la primogenitura su ogni cosa, dove spesso vincono quelli che cercano a tutti i costi di farsi notare, ma che nella sostanza rappresentano il vuoto assoluto. Sta a noi cambiare la rotta se vogliamo sul serio costruire una comunità basata su valori veri e non effimeri, questo a mio parere è il modo nobile di fare cultura per avvicinare a noi le nuove generazioni che molto probabilmente le stiamo perdendo in quanto in ognuno c’è il desiderio sfrenato di affermare solo ed esclusivamente la propria personalità, il proprio ego, vedendo anche nei positivi risultati degli altri, spesso con invidia, una propria sconfitta e non invece un valore aggiunto a cui attingere per fare insieme cose migliori».
«Concludo ricordando che spesso siamo stati proprio noi, documentaristi, storici, letterati, critici che con il nostro comportamento non sempre generoso, le nostre azioni non sempre limpide e spesso incomplete, ad impedire che si facesse luce e pienamente giustizia del loro ricordo. Spero che questo libro aiuti a conoscere meglio questi protagonisti della vita rossanese che ci hanno preceduto e ai quali la stessa Città, non sempre, è stata prodiga nel ricordarne la loro memoria, e se qualche volta ciò è avvenuto lo ha fatto in maniera incompleta. Infine permettetemi, nel giorno della memoria, di dedicare un piccolo pensiero a mio padre Edoardo, a suo tempo prigioniero nel campo di concentramento di Stettino ed oggi medaglia d’onore della Repubblica Italiana. Grazie a tutti».