Presentato all’Istituto “Palma” di Co-Ro il romanzo del giornalista Vittorio Scarpelli
“Secondo tempo. Il calciatore incastrato”, un libro che racchiude al suo interno vittorie, sconfitte, gioie, delusioni, raggiri, ma che parla anche e soprattutto di “rinascita”
CORIGLIANO-ROSSANO - L’Istituto “Luigi Palma” di Corigliano-Rossano incontra il giornalista Vittorio Scarpelli, redattore di Gazzetta del Sud e autore del romanzo “Secondo tempo. Il calciatore incastrato”, un libro che racchiude al suo interno vittorie, sconfitte, gioie, delusioni, raggiri, ma anche e soprattutto “rinascita”. Perché nella vita di tutti arriva il momento del riscatto, la possibilità di dare un nuovo senso alla propria esistenza e di ribaltare tutto, esattamente come può succedere nel secondo tempo di un qualsiasi incontro sportivo.
L’iniziativa, tenutasi mercoledì 22 marzo presso l’Auditorium dell’Istituto, si è aperta con i saluti del Dirigente Scolastico Cinzia D’Amico che, dopo aver presentato l’autore soffermandosi sulle varie sfaccettature del romanzo - opera prima del giovane giornalista cosentino - ha esortato gli studenti a “incontrare” i libri, ad immergersi nella lettura lasciandosi trasportare verso nuove conoscenze e abbandonandosi alle emozioni che le pagine di un libro sono in grado di suscitare.
Ad introdurre la presentazione del libro la trasposizione teatrale di alcuni passi, con un gruppo di studenti che ne ha interpretato i personaggi principali riuscendo a far cogliere alla platea sfumature e dettagli e ricreando, anche grazie ad una azzeccata scelta musicale degli intermezzi, l’ambientazione e il pathos del romanzo. Il tutto sotto l’attenta regia di Franco Maiarù e il coordinamento della professoressa Giulia Durante, referente del Dipartimento di Lettere che ha organizzato l’evento in sinergia con la Dirigenza dell’Istituto.
Vivace e partecipato il dibattito che, moderato dalla prof.ssa Rossella Molinari, ha fatto registrare un interessante scambio di battute tra il giornalista Vittorio Scarpelli e gli studenti delle classi 2 AT, 2 A LSS, 3 A AFM, 3 B SIA, 3 AT, 3 B GeC, 4 A GeC, 4 B GeC, 4 A LSS.
Numerose le domande poste dai ragazzi, a testimonianza di come le pagine e le vicende del romanzo siano riuscite a catturare la loro attenzione suscitando una serie di curiosità che hanno spaziato dalla caratterizzazione dei personaggi alle fonti di ispirazione, dalle conseguenze delle fake news sulla vita delle persone fino al messaggio e all’idea di fondo del romanzo.
Un libro terminato durante la pandemia da Covid-19, i cui proventi saranno interamente devoluti al reparto di Pneumologia dell’Ospedale civile dell’Annunziata di Cosenza in omaggio a tutto il personale medico e paramedico che ogni giorno lavora con sacrificio e dedizione per salvare vite umane. Nel coraggio e nell’umanità di quei medici e dell’intero staff Vittorio Scarpelli ha trovato la molla per proseguire e portare a termine, con rinnovato vigore, quel romanzo accantonato anni addietro. Una metafora della vita di ognuno di noi, proiettata verso il futuro e al tempo stesso ancorata ad un passato che, giocoforza, spesso ne segna la direzione. Ma, così come accade in un incontro di calcio, esiste per tutti un “secondo tempo” che può cambiare le sorti di una partita così come di una vita intera. È proprio su questo “secondo tempo” che Scarpelli si è soffermato, sulla possibilità per tutti di riscattarsi e di riprendere in mano la propria vita nonché di saper “resettare”, come ha ben spiegato agli studenti, per imparare da ogni esperienza vissuta e ricominciare daccapo. Non importa quante volte, ciò che importa è vivere il momento, assaporare la vittoria o la sconfitta - entrambe “bugiarde” in quanto passeggere – e andare avanti ritrovando la giusta direzione.
Tante le tematiche affrontate nel corso del dibattito, che si è concluso con l’esortazione a credere nei propri sogni e a non disdegnare il sacrificio, per chi vuole diventare un campione nello sport ma per chiunque voglia avere successo nella vita, poiché è solo con la determinazione, con la costanza e con l’impegno che si arriva lontano e si riesce a “lasciare un segno”.