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Carmine De Luca: autore di testi scolastici, saggista, giornalista e “rodarologo eminente”

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CORIGLIANO-ROSSANO - «Carmine De Luca, ha avuto gusto e intelligenza per i molti problemi che bambine e bambini incontrano nella loro crescita, specie nel mondo d’oggi, e uno. Due: passione intelligentemente simpatetica e competente per coloro che nella scuola e fuori, nella scuola grande come il mondo (come diceva Gianni Rodari), conoscono quei molti problemi e, affinché quei problemi bambine e bambini li risolvano al meglio, operano nella scuola come insegnanti (e tale era Carmine), negli studi e nella ricerca (e studioso e ricercatore scientificamente rigoroso era Carmine, nella vita sociale e politica (e ad essa Carmine partecipò con attivo impegno), nella letteratura (e di questa Carmine era diventato uno dei più competenti specialisti). Tre: una capacità di scrittura, sobria, pulita, tersa, soda, qua e là velata di ironia. E, a proposito, quattro: un bel pizzico di autoironia». E’ il profilo che traccia il prof. Tullio De Mauro linguista, lessicografo e saggista italiano, ministro della pubblica istruzione, di Carmine De Luca, altro figlio illustre di Corigliano Calabro.

Le parole scritte dal grande prof. De Mauro, scomparso nel 2017, sono inserite nel libro “Adesso vi conto una storia …” curato dal prof. Giovanni Pistoia ed edito da “Il Serratore” nell’ottobre del 1998.  Carmine De Luca “Minuzzo”, come lo chiamavano a Corigliano Calabro, dov’era nato il 25 febbraio del 1943 e dove tornava puntualmente in estate, piaceva tutto ciò che faceva entrare nell’infanzia in punta di piedi. Giocando, divertendosi, con la rigorosa attenzione dell’adulto che s’avventura nella dimensione bizzarra e fantastica senza ipocrisie, pronto a coglierne le virtù. L’adulto che non dimentica di essere anche lui un “figlio delle fiabe”. De Luca era autore di testi scolastici, saggista e giornalista, ed era un “rodarologo eminente”, come lo definisce Mario Di Rienzo, responsabile del “Centro studi Gianni Rodari” di Orvieto. Viveva a Roma e in due decenni, tra gli Ottanta e i Novanta, ha instancabilmente dato un contributo alla costruzione di un moderno modo di intendere la formazione della cultura dei più piccoli. Attraverso riviste specializzate (ne fece nascere una decina), come collaboratore dell’Unità e di case editrici e, soprattutto, con il suo lavoro per gli Editori Riuniti, dove è stato coordinatore. Ma è pensando soprattutto ai grandi, probabilmente, che nel 1996, un anno prima di morire, porta a termine un progetto che gli stava a cuore: una collana, per conto dell’Unità e dell’Einaudi, di quattordici volumi di fiabe, riservata ai lettori del quotidiano nazionale. «Perché la fiaba – diceva De Luca - è una cosa seria, è una stanza degli specchi in cui il bimbo si identifica, e la piccola fiammiferaia, così come il soldatino di stagno, o le storie africane e quelle dei fratelli Grimm, narrano anche il terribile e l’inquietante della vita». Carmine De Luca sosteneva che chi scrive per i piccoli non deve essere un «morbido giullare dei buoni sentimenti». Cercava storie sommerse, frugava nella tradizione e denunciava la censura che nel tempo ha “annacquato” i racconti originali, per adattarli a un’infanzia «inamidata e conformista che è solo nella testa di moralisti e bacchettoni».

L’istinto della lettura, diceva, non è innato come quello di mangiare e bere. Ma può essere innestato. «Operazione quanto mai delicata, perché il solo paragone che sopporta è quello con l’innesto di un nuovo senso». Il sesto senso del libro, che gli adulti devono insegnare a usare, perché è uno «strumento per conoscere il mondo, per conquistare la realtà». Il mondo bambino di questo coriglianese dolce, modesto, allegro, che quando tornava in estate, raccontano i suoi amici, non esibiva le sue attività romane, è fatto di scritti sparpagliati nelle riviste e nell’editoria. A cercarli e a rimetterli insieme, con passione e dedizione, è una Fondazione nata nel 2003 proprio a Corigliano. Ideatore e presidente della “Fondazione Carmine De Luca” onlus, è stato fino a qualche anno fa Giovanni Pistoia, ora dal 28 dicembre 2021 è il professore Vincenzo Piro, da tre anni Chargé de cours di filosofia generale all'Università Parigi 1 Panthéon-Sorbonne.  Ha conseguito la laurea triennale in Filosofia teoretica con 110/110 e lode, nel 2006, nel 2010 consegue la laurea specialistica in Filosofia teoretica sempre con 110/110 e lode. Entrambi i titoli sono stati conseguiti all'Università Alma Mater Studiorum di Bologna.  È attualmente residente in Francia. Ha un dottorato di ricerca all'Università di Lione e, in cotutela, all'Università di Trento. Membro fondatore della Société Dantesque de France, è stato riconfermato membro del Comité directeur de la Société e tesoriere nel 2021.  

La ricomposizione dell’universo di De Luca non è completata e, attraverso il web, si chiede la collaborazione di chi rintraccia suoi scritti. Non a caso l’associazione napoletana “Galassia Gutenberg” gli ha intitolato la sua biblioteca specializzata. Carmine De Luca era nato in una famiglia con risorse economiche limitate. Carmine da subito capì quale poteva essere la via di fuga: la scuola e i libri. Lavorava presso un notaio di Corigliano per poter mantenere gli studi in Lettere all’università di Bari. A portarlo nella capitale fu l’insegnamento. Tutto cominciò dalla redazione di “Riforma della scuola”, dove incontrò lo scienziato e umanista Lucio Lombardo Radice, il professore Tullio De Mauro e altri protagonisti della linguistica del secondo Novecento. Un mondo del quale diventò subito cittadino e in cui presto si mise all’opera, passando da un progetto all’altro. Realizzò, per i tipi di Paravia, “Parole in viaggio” per la scuola media, curò per le superiori una serie di volumi di narrativa editi dalla Bruno Mondadori.

Per la Laterza, con Pino Boero, fece una “Letteratura per l’infanzia” che dal 1995 al 2006 ha segnato tredici edizioni. Nel 1992 si dedicò a una chicca: pubblicò, con un editore calabrese, Abramo di Catanzaro, la prima edizione italiana del pamphlet “I giornalisti” di Honoré de Balzac. Ma un lavoro minuzioso lo riservò a quello che considerava il grande innovatore della letteratura e misura di bambino, quel Gianni Rodari del quale diventò il referente per ogni iniziativa che riguardava la sua opera. Lo sondò, lo interpretò, raccontò il senso di un universo strampalato e alla rovescia. Fu proprio De Luca a fondare, nel 1994, “C’era due volta…” , la rivista del Centro studi di Orvieto. E per gli Editori Riuniti e per altre case editrici ha curato circa venti pubblicazioni di testi dell’autore. Nel solco del pensiero rodariano fece amicizia con lo scenografo e illustratore Lele Luzzati. Un altro adulto bambino legato alla chiave del “c’era due volte… “ . La formula che introduce nella fantasia, che avvicinano il grande e il piccolo. Si pronuncia e scatta l’alleanza. «Le filastrocche- scriveva De Luca – come le fiabe, appartengono e le une e le altre all’area dell’utopia e magari ci fanno guardare il mondo alla rovescia. Per vederlo anche meglio e in modo inedito. Per cambiarlo, forse».

Giacinto De Pasquale
Autore: Giacinto De Pasquale

Classe 1958, ha profondo rispetto per il lettore, da qui il motto “prima la notizia e poi il resto”. Giornalista dal 2002. È dal lontano 1976 che inizia a scrivere sul “Giornale di Calabria” di Pietro Ardenti. Inizialmente si occupa solo di cronache sportive. Sempre dal 1976 con “Radio Libera Corigliano” e poi con varie emittenti quali TLC, Video Erre e TeleA1 Corigliano. Nel corso degli anni si occupa anche di cronaca nera, politica e culturale. Ha collaborato con Gazzetta dello Sport, Gazzetta del Sud e Il Quotidiano della Calabria. È direttore della prestigiosa rivista culturale “Il Serratore” e gestisce il blog ilcoriglianese.it. Nel 2014 è nella redazione fondante de “L’Eco dello Jonio”. Oggi ritorna con l’entusiasmo di chi sa che fare informazione in questa nostra terra di Calabria è difficile, ma grazie all’Eco dello Jonio tornerà a raccontare in maniera sincera quello che accade, per contribuire alla crescita sociale e culturale di questo nostro fantastico territorio