12 ore fa:Parte il "Porta a porta spinto" a Co-Ro, ma molti abbandonano rifiuti per strada: «Ecco i colpevoli dell'aumento della Tari»
16 ore fa:Amministrative Crosia, Italia Viva aderisce alla lista civica "CambiaVento"
13 ore fa:La Lunetta di Sibari si realizzerà e il Comune di Cassano chiede una serie di opere supplementari
13 ore fa:Lavoro sottopagato, Castrovillari vara una regola "rivoluzionaria": in busta paga non meno di 9 euro netti l'ora
12 ore fa:Governare l'economia per non essere governati dai mercati: Pasquale Tridico presenta il suo libro a Rossano
14 ore fa:All'Ospedale di Trebisacce ci saranno 47 posti letto
16 ore fa:Salimbeni risponde agli attacchi: «Chi non pagava praticamente nulla, dai rifiuti all'acqua, contesta che noi paghiamo»
14 ore fa:Il corso di laurea in Scienze Turistiche all'Università della Calabria è finalmente realtà
15 ore fa:San Basile, Il presidente Bajram Begaj inaugurerà la più grande statua di Skanderbeg d'Italia
15 ore fa:Truffa un'anziana, arrestato 55enne di Cassano

Ciccilla, l'amazzone della Presila arriva su Netflix con la serie "Briganti"

1 minuti di lettura

CALABRIA - Cresce a dismisura l’attesa per la serie Netflix “Briganti” che vede tra le figure protagoniste anche Ciccilla, l’amazzone della Presila che venne catturata e deportata nel Forte di Fenestrelle, un vero e proprio lager, in cui il governo unitario rinchiudeva i ribelli. 

La sua figura, all’interno della serie, ruota intorno ad altre due donne: Filomena e Michelina. Il brigantaggio post-unitario è una storia tormentata del Sud ed è una storia tormentata della Calabria. I suoi personaggi sono stati sovente tramandati dal racconto orale, di generazione in generazione. E molte storie sono rimaste sotto traccia, perché meno note. Il territorio della Presila cosentina, che fu terra di briganti, vide operare una delle bande più organizzate e conosciute: quella di Pietro Monaco e sua moglie Ciccilla. La donna-capo, l’amazzone coraggiosa e sanguinaria, ma anche passionale e complessa.

Chi era Ciccilla? Il suo vero nome è Maria Oliverio. Nasce a Casole Bruzio il 30 agosto 1841 da Biagio e Giuseppina Scarcella. Era una donna molto giovane e bella Maria e già da bambina dimostrò di avere un carattere forte e deciso. I suoi occhi magnetici, i capelli nero corvino e i lineamenti delicati conquistarono Pietro Monaco. Ciccilla – sulla cui vita è stato pubblicato un libro di successo, “Italiana” di Giuseppe Catozzella – fu per molti un simbolo di ribellione (e addirittura di emancipazione, per certi versi) con un lato oscuro spesso sottovalutato se non addirittura ignorato. Una donna travolta dagli eventi che visse un’esistenza di violenza e miseria.

Ecco quanto emerge dalla presentazione ufficiale della serie: «Un racconto moderno, epico e pieno d'azione, ispirato a personaggi realmente esistiti nell'Italia post-unitaria. In Briganti, un fenomeno così radicalmente maschile nella memoria storica italiana, è declinato e reinventato secondo l'inedito sguardo femminile di Filomena, Michelina e Ciccilla, le eroine di questa serie prodotta da Fabula Pictures e scritta dal collettivo GRAMS (Baby).

L'avventurosa trasformazione di Filomena, da moglie obbediente a spietata brigantessa, avviene per necessità: braccata e in fuga, cerca riparo nei boschi, dove incontra una banda di briganti pronti a tutto. La sua determinazione e astuzia le salveranno la vita e, unendosi a loro, decide di ridare al Sud quel che gli era stato rubato: l'oro di Garibaldi. Sul suo percorso due donne, Michelina e Ciccilla, a volte alleate a volte nemiche, altrettanto determinate e imprevedibili».

(Fonte quotidiano del sud, wikipedia) 

Veronica Gradilone
Autore: Veronica Gradilone

26 anni. Laurea bis in Comunicazione e Tecnologie dell’Informazione. Mi piace raccontare le storie, non mi piace raccontare la mia