di Redazione L'Eco dello Jonio Poteva succedere, non doveva, ma è accaduto. Corigliano Rossano si trova ufficialmente ad affrontare una prova, non spaventosa e nemmeno apocalittica, ma pur sempre un test di civiltà.
Covid-19 sta per Corona Virus, 19 perché il morbo è stato scoperto nel 2019. Esso ha un prefisso che è N, ossia “Nuovo” Virus. Cosa significa? Non è l’influenza che abbiamo conosciuto, è
un ceppo nuovo che non era mai stato scoperto ed ha una mutazione di cui i medici non sanno l'evoluzione.
Ha una mortalità molto bassa ma le persone sopra i 70 anni, ovvero i nostri padri e i nostri nonni, sono a forte rischio. L’appello che ci sentiamo di lanciare è di non
credersi super eroi e di rispettare le
disposizioni di Governo, Regioni e Comuni e Comunità Scientifica. Se non riuscite a non condividere boiate prendete Whatsapp e chiudetelo. Se leggete qualcosa dentro i social, qualsiasi cosa, non divulgatela se non avete la certezza matematica che possa rispondere a verità. Ognuno di noi deve fare la sua parte, senza allarmismi e senza creare panico. È importante essere sentinelle contro chi possa essere un potenziale veicolo di contagio. Purtroppo, è inutile ripeterlo, ci sono concittadini che nascondono o sottovalutano di essere stati in zone a rischio. Possa essere il fratello, lo zio, il fidanzato, anche la madre, c’è il dovere civile di avvisare tempestivamente chi di dovere se si ha la certezza assoluta della negligenza. Non è una caccia alle taglie ma è la salvaguardia di una comunità. Atene visse un’epidemia di peste nel 430 a.C., lo storico Tucidide ci riferisce come crollarono tutte le leggi e si diffuse il caos, tanto che la capitale greca fu distrutta non dalla peste ma dalla paura delle peste. Chi è sceso in questi giorni dal Nord lo ha fatto per paura e quando la si ha si cerca sempre di tornare a casa, un sentimento che bisogna anche comprendere ma
c’è un valore più grande dell’individuo e si chiama responsabilità civile. Ora va rispettata.