Da orgoglio cittadino a simbolo di abbandono: la parabola dell’atletica a Co-Ro
Struttura abbandonata e discipline ignorate; la polemica sale e genitori e atleti scrivono al sindaco: «I nostri ragazzi meritano di crescere in un ambiente dove lo sport sia un diritto reale, non una promessa dimenticata»
CORIGLIANO-ROSSANO - Cresce il malcontento nel mondo dello sport cittadino. Dopo le recenti discussioni sul restyling dello stadio “Città di Corigliano”, arriva una lettera aperta dei genitori dei ragazzi dell’atletica leggera, indirizzata al sindaco Flavio Stasi. Al centro della protesta, la condizione della pista e delle aree di allenamento dello stadio “Brillia”, oggi in parte inutilizzabili a causa dei lavori di riqualificazione del campo da calcio.
«Chiediamo se, nella nostra città, lo sport (ora riconosciuto dalla Costituzione come diritto fondamentale) sia diventato un semplice optional», scrivono i genitori, sottolineando come l’atletica leggera abbia rappresentato in questi anni una vera scuola di vita per decine di giovani. Negli ultimi quattro anni, la società di atletica di Corigliano-Rossano ha visto crescere i propri tesserati e conquistare titoli regionali e nazionali, portando in alto il nome della città. Tuttavia, secondo quanto denunciato nella lettera, le condizioni dell’impianto avrebbero reso sempre più difficile praticare le varie discipline.
«I lanci non si possono più fare. La pista è danneggiata, e da poco sono stati rimossi anche il salto in lungo e il triplo», si legge nel testo. «Cosa resta allora dell’atletica a Corigliano-Rossano? Una pista invasa da auto e moto, usata come parcheggio?».
I genitori lamentano inoltre un calo del numero di ragazzi iscritti, passati da oltre 40 a meno di 20, proprio a causa della mancanza di spazi adeguati per l’allenamento. Eppure, ricordano, «uno dei nostri atleti è campione italiano e detiene la migliore prestazione nazionale nel getto del peso degli ultimi sette anni, un risultato di livello mondiale».
Nella lettera si fa anche riferimento a un finanziamento di 200 mila euro annunciato in passato per la pista di atletica, di cui però — denunciano i firmatari — non si hanno più notizie.
L’appello si chiude con una richiesta diretta al primo cittadino: intervenire con urgenza per salvare e rilanciare l’atletica leggera, considerata «la base di ogni altra attività sportiva». «Corigliano-Rossano è la terza città della Calabria – scrivono – e i nostri ragazzi meritano di crescere in un ambiente dove lo sport sia un diritto reale, non una promessa dimenticata».
Nel documento viene segnalato anche lo stato di degrado delle tabelle esplicative della “bandiera azzurra” assegnata alla città nella zona di Lido Sant’Angelo, «divelte e mai ripristinate», e la preoccupazione per il futuro riconoscimento previsto a Schiavonea. La missiva si chiude con un appello alla responsabilità istituzionale e alla sensibilità del sindaco Stasi, affinché (concludono i genitori) «ogni giovane del territorio possa praticare lo sport che ama, così come previsto e tutelato dalla Costituzione». Dall’amministrazione comunale, al momento, non è ancora giunta alcuna replica o informazione ufficiale.