Migliorare i servizi sanitari e decongestionare i Pronto soccorso: ecco le novità del Day Express - VIDEO
L'obiettivo è lavorare su dispositivi e strumenti capaci di garantire risposte non solo in emergenza, ma anche ai fini assistenziali e di monitoraggio clinico; la vera sfida, però, è rendere accessibile a tutti questo servizio
CORIGLIANO-ROSSANO – Un servizio prezioso ed innovativo per i pazienti con patologie cardiovascolari è stato attivato ieri nell’ospedale di Rossano grazie al progetto Day Express (Move date no patient) messo a punto nel reparto di Cardiologia dell’ospedale diretto dalla dott.ssa Silvana De Bonis.
Questo strumento, efficace e sofisticato, consente di poter migliorare i servizi sanitari sia dal punto di vista clinico che diagnostico da remoto, attraverso la telemedicina. Il paziente portatore di device potrà recarsi presso l’Aft (Aggregazione Funzionale Territoriale) Silvio Licciardi dove il medico di base effettuerà il controllo il cui esito verrà comunicato tempestivamente al reparto. Il reparto poi, recepita la risposta, produrrà una relazione che verrà direttamente comunicata al paziente in tempo reale.
In questo modo sarà possibile migliorare la qualità dei servizi offerti ai pazienti sia in maniera diretta che indiretta. Questo progetto, infatti, consentirà di ridurre anche l’accesso in pronto soccorso, snellendo le lunghe file e diminuendo i tempi di attesa.
Un indirizzo che ci era stato confermato qualche settimana fa anche dal Direttore Sanitario Martino Rizzo in occasione di un convegno sul tema “Triage in Pronto Soccorso”. In quella occasione il Ds aveva manifestato la necessità di migliorare la gestione dei codici in arrivo negli ospedali, due dei quali (bianchi e verdi) non dovrebbero essere più appannaggio dei PS.
Lo strumento presentato interesserà, per ora, solo i pazienti dei medici associati all’Aft ma speriamo possa coinvolgere anche tutti gli altri, soprattutto coloro i quali risiedono nelle aree interne (pensiamo a zone montane e prive di collegamenti viari adeguati come la Valle del Trionto o a zone di confine come i paesi dell’Alto Jonio). Disporre di questa importante tecnologia potrebbe fare la differenza per le comunità che vivono il disagio legato alla carenza di assistenza sanitaria e di servizi diagnostici e pare proprio che la direzione tracciata da questa dirigenza vada verso il potenziamento della medicina territoriale. L'obiettivo è, dunque, lavorare su dispositivi e strumenti capaci di garantire risposte non solo in emergenza, ma anche ai fini assistenziali e di monitoraggio clinico, sviluppando un modello teso a promuovere la medicina di prossimità.