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Ancora proteste per il triste ed incerto destino della Scuola a Corigliano-Rossano

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CORIGLIANO-ROSSANO – Non si fermano le proteste contro il dimensionamento scolastico. Domenica scorsa è stata la volta dell’Istituto Comprensivo Rossano III che si è riunito per manifestare a gran voce.

«La politica locale – riporta la nota - nella prassi amministrativa, dovrebbe avere il compito di armonizzare e valorizzare le individualità che caratterizzano un territorio. Questa è da ritenersi la logica di sussidiarietà cercata e maturata nella decisione di affidare, in ultima istanza, alle direttive comunali, il processo di dimensionamento scolastico da parte del Ministero dell’istruzione e del merito (MIM) di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze (MEF) - Legge n. 197/2022 – e della Regione Calabria - Deliberazione n. 336/2023. Sfortunatamente, la necessaria e tempestiva concertazione, che la delicata materia richiedeva, non si è mai verificata fra gli uffici con delega all’Istruzione di Corigliano-Rossano ed i Dirigenti scolastici, quali rappresentanti delle 9 autonomie presenti nel comprensorio cittadino. Pertanto, il non aver ben chiarito le necessità di una grande città in crescita e definizione dei suoi spazi e dei suoi abitanti ha fatto sì che la paventata risoluzione di dimensionamento scolastico sarebbe di certo detrimento a tutte le unità; alcune si vedrebbero completamente assorbite da altre che crescerebbero a dismisura con il rischio di ingovernabilità».

«Anche l’Istituto Comprensivo Rossano III – spiegano - ha manifestato la sua protesta. Sentendosi penalizzato, nonostante la scuola media “Roncalli” sia la più antica istituzione Scolastica di I Grado dell’Area Urbana di Rossano. La sua storicità non è stata tutelata, tanto che, da prima ipotesi era stata associata all’IC Rosano I, con uffici amministrativi siti in Rossano centro storico e successivamente completamente assorbita dall’IC attiguo. Prassi deleterie, che in ultima ipotesi, avrebbero favorito una polarizzazione dell’offerta formativa in un super Istituto, compromettendo il diritto delle famiglie alla scelta educativa, sancita per legge (L.59/1997). La protesta ha unito tutta la comunità educante, nella componente genitori, alunni, personale docente e non docente, fino alla Dirigente, Maria Elena Salvati, rappresentando la collegialità che caratterizza il mondo della scuola. Un microcosmo irripetibile nella sua umanità; formato di allievi in crescita e professionisti che hanno investito tempo e denaro nella loro stessa formazione, i quali operano costantemente in un’ottica di ricerca e sviluppo metodologico e formativo».

Considerate le conseguenze peggiorative della qualità della didattica che il provvedimento amministrativo, così deliberato, comporterebbe, «i partecipanti hanno esortato sentitamente il Sindaco a verificare che la delibera provinciale abbia rispettato i criteri legati alle caratteristiche del territorio. In primis, la marginalità territoriale e il grado di dispersione scolastica, preservando la prossimità delle scuole, quali presidi di legalità in comunità con indice di criminalità alto. Fattori caratterizzanti, che almeno in questa prima fase di riorganizzazione delle unità educative municipali, permetterebbero di preservare l'identità e pluralità della maggior parte delle realtà scolastiche cittadine».

E concludono: «Segnatamente, per evitare disuguaglianze fra le comunità educanti e di mettere a rischio i posti di lavoro del personale in servizio, che risulterebbe in eccedenza, si esorta l’Amministrazione Comunale a non trascurare l'ipotesi di impugnazione giudiziale della delibera, pur apprendendo positivamente dell'interessamento riscontrato dal Sindaco nell'incontro avuto con il presidente della Regione. Le famiglie che hanno sollecitato e guidato la protesta vogliono supportare il personale scolastico affinché le decisioni possano tenere conto dell’identità educativa di ogni Istituto, a garanzia della personalizzazione del curriculo in una logica di prossimità ed individualizzazione della didattica, non concessa in un assetto di accentramento del potere dirigenziale».

Rita Rizzuti
Autore: Rita Rizzuti

Nata nel 1994, laureata in Scienze Filosofiche, ho studiato Editoria e Marketing Digitale. Amo leggere e tutto ciò che riguarda la parola e il linguaggio. Le profonde questioni umane mi affascinano e mi tormentano. Difendo sempre le mie idee.