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Una scuola divisa tra due autonomie: il piano di dimensionamento penalizza Piragineti

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CORIGLIANO-ROSSANO – Il dimensionamento scolastico continua a creare disagi. Cresce il malcontento tra i membri della comunità scolastica cittadina che chiede a gran voce di essere ascoltata. Questa mattina i genitori, gli alunni e gli insegnanti della scuola di Piragineti si sono riuniti nei pressi dell’edificio scolastico manifestando pacificamente per difendere il diritto allo studio degli alunni e delle alunne del plesso interessato. Erano presenti anche il sindaco di Corigliano-Rossano Flavio Stasi, l’assessore Alessia Alboresi e il parroco don Mosè Cariati.

«Piragineti – ha dichiarato la portavoce dei genitori, Antonella Petrelli - è la realtà scolastica che rischia più di tutte. In un primo momento il nostro plesso (che comprende infanzia, primaria e secondaria di I grado) era stato staccato dall’Istituto Amarelli per essere accorpato all’Istituto Guidi nell’area urbana di Corigliano, e già questo rappresentava un problema. Successivamente, a seguito di una modifica effettuata venerdì scorso, la scuola di Piragineti ha subìto un ulteriore smembramento poiché la media (secondaria di I grado) è passata all’I.C. 1 Rossano mentre l’infanzia e la primaria sono rimaste al Guidi. Questo ci è sembrato davvero assurdo e illogico».

Dal punto di vista logistico afferire a due diverse autonomie potrebbe far sorgere difficoltà di natura organizzativa. Avere due dirigenze che godono degli stessi diritti sulla medesima struttura risulterebbe, dunque, problematico. In più, secondo i parametri del nuovo piano, gli Istituti Comprensivi dovranno avere un numero di studenti pari a 1000 ma, a conti fatti, molti non raggiungono il tetto mentre altre lo sforano abbondantemente.

È il caso dell’Istituto Guidi che dopo quest’ultima modifica ha raggiunto un numero di alunni (organico di Diritto 2023-2024) pari a 858, pertanto non sufficiente a coprire il parametro. Nonostante questo, però, l’autonomia non è stata compromessa e ciò ha generato non poche polemiche.

A preoccupare i genitori è anche la questione relativa al ruolo della scuola in luoghi di periferia come Piragineti.  «La scuola – affermano i genitori - insieme alla parrocchia e alle strutture presenti qua intorno rappresentano il cuore della comunità. Perdere riferimenti del genere significa mettere in crisi gli abitanti: per noi rappresentano luoghi di crescita e aggregazione sociale. Rinunciarci significherà isolare e impoverire un territorio e un’intera comunità».

«Un altro dato da non trascurare – aggiungono - riguarda la nostra mensa. Essa fornisce circa 800 pasti al giorno alle scuole dell’intero comprensorio. Anche in virtù di una tale realtà, ben rodata e funzionante, si poteva pensare ad un discorso diverso». Il rischio è che i genitori chiederanno il trasferimento dei figli: «Se entro fine settimana non avremo notizie – puntualizza una mamma - chiederemo il nulla osta».

E poi concludono «Oggi abbiamo organizzato una protesta pacifica anche per non creare disagi ad alunni e famiglie dello scalo che godono dei pasti della mensa. Ma non ci fermeremo. Se il piano non verrà rivisto bloccheremo l’ingresso e inizieremo a manifestare con maggiore forza».

Rita Rizzuti
Autore: Rita Rizzuti

Nata nel 1994, laureata in Scienze Filosofiche, ho studiato Editoria e Marketing Digitale. Amo leggere e tutto ciò che riguarda la parola e il linguaggio. Le profonde questioni umane mi affascinano e mi tormentano. Difendo sempre le mie idee.