Figli e figliastri, l'illogica decisione di accorpare tutti i licei di Corigliano-Rossano è un papocchio amministrativo
Il Telesio di Cosenza ha mantenuto la sua autonomia, anche il Polo liceale di Rossano avrebbe potuto farlo avendo i numeri. Appello del dirigente Pistoia alla politica: «Salvaguardare le identità degli istituti»

CORIGLIANO-ROSSANO - Nella Calabria del nord-est, a Corigliano-Rossano c'è sempre una rivendicazione per la quale lottare in ogni momento, in ogni circostanza. Perché qui si tenta sempre di scippare o sottrarre qualcosa ai cittadini. E ovvio che il problema sia politico. È successo per gli ospedali, è successo per il tribunale, è successo per tantissime altre questioni aperte del territorio. E oggi tocca alla scuola. Il nuovo piano di dimensionamento scolastico crea a Corigliano-Rossano una situazione paradossale: il Polo liceale di Rossano, nonostante abbia i numeri per preservare la sua autonomia, si è trovato a dover fare i conti con la scelta illogica di dover "inglobare" al suo interno anche i licei di Corigliano (più piccoli per popolazione studentesca). Perché? Perché a Cosenza il Liceo Telesio, che al pari del Liceo San Nilo, rappresenta un'istituzione secolare nella formazione dei giovani, ha preservato la sua "sacrale" autonomia mentre a Corigliano-Rossano si è - per forza di cose - dovuto creare un'entità immensa e soprattutto ingestibile che influirà sulla qualità della formazione?
«Si tratta di una decisione per nulla condivisa, iniqua, illogica e dannosa sia dal punto di vista dell’efficacia dell’azione didattica e formativa sia dal punto di vista della gestione organizzativa e amministrativa». A dirlo è il dirigente scolastico del Polo Liceale di Rossano, Antonio Pistoia, che lancia un appello ai rappresentanti istituzionali locali, di tutti i livelli, affinché si ponga rimedio a un vero e proprio papocchio amministrativo.
«Il Polo Liceale di Rossano - sottolinea Pistoia - con i suoi 1095 alunni ha tutti i requisiti per mantenere la sua autonomia che –a parte il dato numerico comunque ragguardevole- ha la sua ragion d’essere nella particolare articolazione dei suoi indirizzi di studio (scientifico, classico, linguistico e artistico) nonché nell’identità culturale che la scuola ha saputo costruire negli anni e che rappresenta un sicuro punto di riferimento per tutto il territorio. In particolare, rivendichiamo la peculiarità, il prestigio e la più che secolare azione formativa dello storico Liceo Classico “San Nilo” il cui ruolo avrebbe meritato maggiore considerazione da parte dei decisori politici della Provincia».
In altri contesti, dicevamo, è stata mantenuta e garantita l’autonomia scolastica a scuole con un numero molto inferiore di alunni. Ma il vero problema è che il Liceo unificato di Corigliano-Rossano, pensato dalla Provincia, conterà 1926 alunni: «sarebbe un’entità scolastica - sottolinea Pistoia - impossibile da gestire e per nulla funzionale alle esigenze delle alunne e degli alunni».
Da qui l'appello al Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, alla Vicepresidente della Giunta Regionale Giuseppina Princi, ai componenti della Giunta Regionale, ai Consiglieri Regionali, al Sindaco di Corigliano-Rossano Flavio Stasi, ai rappresentanti politici del territorio presenti nelle istituzioni e alle forze sindacali «affinchè intervengano, ognuno secondo le proprie responsabilità e nei rispettivi ambiti decisionali, per rivedere la delibera approvata dalla Provincia di Cosenza e giungere a quanto da noi auspicato: garantire l’autonomia al Polo Liceale di Rossano (I.I.S. “L.S.-L.C.-L.A.” Rossano) salvaguardandone l’identità ed eliminando forzati accorpamenti che non farebbero bene a nessuno».
Sembra essere di fronte all'ennesima azione scientifica di cancellazione dell'identità e della memoria di questo territorio. Un'azione contro la quale non si può stare in silenzio.