Da quattro giorni su un tetto anelando rispetto e considerazione. Dov’è finita l’umanità?
Prosegue la protesta degli ex operai del verde pubblico. La politica è sparita dalle passerelle e intanto Ecoross precisa: «Gli interlocutori da chiamare in causa non siamo noi». Il vero dramma, però, è che la comunità rimane totalmente passiva
CORIGLIANO-ROSSANO - Dal tetto della media Levi/Roncalli la prospettiva del mondo, purtroppo, è sempre la stessa. Forse anche peggiore. Perché la solitudine di quei due operai tra le tegole - che si protrae ininterrottamente dallo scorso lunedì 16 ottobre, da quando hanno iniziato a protestare contro la logica perversa di un contratto d’appalto che li ha lasciati senza lavoro – induce a meditare. E i pensieri non sono mai belli. Perché c’è l’incombenza soffocante di una famiglia da mantenere e portare avanti, ci sono probabilmente i rimorsi di una vita e i rimpianti di chi avrebbe voluto un destino differente. Quelle due persone asserragliate su quel solaio, prima sotto il sole cocente e poi anche sotto la pioggia, sono l’emblema di una società in difficoltà. E alla quale, purtroppo, nessuno dà ascolto.
La vera notizia di questi giorni, però, al netto del principio civile e democratico che ad un’azione non deve necessariamente corrispondere una reazione (altrimenti basterebbe che ognuno avendo un problema protesti per risolverlo), è l’assenza totale di umanità. La solidarietà viaggia (timida) solo sui social. Mentre il mondo della politica ha deciso, questa volta trasversalmente, di stare ben lontano in questo periodo da viale De Rosis e da quella scuola dove sui tetti ci sono due Persone che, probabilmente, ancor prima che un lavoro vogliono, rivendicano, anelano considerazione e solidarietà.
Sono lontanissimi i tempi in cui le passerelle di politici e amministratori si consumavano nei sit-in di protesta. Così come sembra altrettanto lontana l’immagine di un giovane sindaco arrampicato su quello stesso tetto, vestito da pompiere, a portare solidarietà a quegli operai. Il tempo passa, la storia resta. E restano pure i problemi. Quella degli “operai del verde pubblico”, poi, sembra essere diventata la vertenza irrisolvibile per antonomasia. Semplicemente perché di mezzo c’è gente che – sfortuna loro – appartiene agli ultimi, che non ha un pedigree sociale ma che, ad ogni modo, ha una dignità umana da tutelare. Di questo dovremmo esserne tutti (nessuno escluso) consapevoli e partecipi.
Non sappiamo quale sia la soluzione, atteso che proprio stamattina Ecoross Srl, la società che per conto del Comune gestisce il servizio di igiene e decoro urbano, ha fatto sapere di essere totalmente estranea alla vertenza, nonostante si cerchi sempre di chiamarla in causa. «Nell’esprimere, innanzitutto, solidarietà ai soggetti coinvolti – si legge nella nota stampa dell’azienda - Ecoross respinge con forza ogni addebito mosso. Non esiste, infatti, una equazione secondo cui ad ogni protesta l’azienda debba assumere i manifestanti automaticamente senza tener conto del quadro normativo, delle previsioni di gara, delle esigenze produttive e dei profili professionali del personale». E questo – ribadiamo – è un principio sacrosanto.
In realtà, chi dovrebbe farsi carico delle sorti di queste persone, è la comunità. E quindi il Comune, le Istituzioni (a tutti i livelli)… che invece latitano e sono corresponsabili di quello che è un difetto congenito di questa vertenza.
Dicevamo, non sappiamo quale possa essere la soluzione. Sappiamo, però, che nell’elaborare il contratto d’appalto del servizio – ne abbiamo scritto nei giorni scorsi – l’ente appaltante (il Comune) ha “dimenticato” di inserire la clausola di salvaguardia sociale che avrebbe consentito di poter assorbire buona parte di quella forza lavoro che oggi è rimasta esodata dal contratto e quindi dalla sua occupazione. Svista, dimenticanza o frutto di una valutazione? Questo non lo sappiamo. Ed è evidente – come sottolinea la stessa Ecoross - che, più che l’azienda, «gli interlocutori da chiamare in causa sono ben altri».
Forse gli stessi che oggi si guardano bene dal trovare una soluzione.