Sila, funghi da record: a Longobucco raccolto un porcino di oltre due kili e mezzo - VIDEO
Quando Domenico Stella se l’è trovato davanti, arroccato sotto un pino e nascosto da felci, non poteva crederci. Il ritrovamento di oggi supera di quasi 500 grammi quello fatto da Alfredo Bruno il 25 maggio scorso

LONGOBUCCO – Questa, in Sila, è sicuramente una stagione straordinaria per i funghi e ovviamente per i fungaioli. Si susseguono, quasi a cadenza quotidiana, “ritrovamenti” di miceti dal peso straordinario. Nelle settimane scorse il colpaccio da record di Alfredo Bruno che aveva raccolto un porcino di 2kg. Record infranto oggi da Domenico Stella che ha trovato un porcino di oltre due chili e mezzo.
Il ritrovamento è avvenuto stamattina nel cuore del Parco nazionale della Sila, in località Acqua del Brigante, nel grande Bosco di Cava di Melis, nel comune di Longobucco. Domenico Stella, fungaiolo e gestore dello storico pub longobucchese “Al tempio di Libante”, addentrandosi nei boschi per la consueta battuta giornaliera – di questi tempi, così come a fine estate, è un vero e proprio rito per la gente di montagna – ad un certo punto si è trovato difronte quel piccolo “molosso”.
«Mi sono brillati gli occhi» ci ha raccontato Domenico. «Non potevo crederci per quanto era grande e bello da vedere – dice – adagiato tranquillamente sotto quel pino, avvolto da felci, e con un raggio di sole che lo illuminava». Magie e poesie che solo la Sila può regalare.
Domenico, allora, con maestria lo ha afferrato, «incoppato», raccolto e adagiato nel classico cesto di vimini.
Tornato a Longobucco, nella sua locanda che ogni giorno propone piatti tipici della tradizione, ha preso la bilancia e lì è partita la sfida per il record: «Due kili e 526 grammi». Un bestione di porcino.
Quale sarà il destino di quel bel fungo che sa di Sila, sacrificio e di Calabria è facile da immaginare. «Questo stasera lo puliamo per bene – ci svela il bravo oste/fungaiolo – e poi lo facciamo a fette per farci delle belle cotolette da servire ai nostri ospiti del Tempio di Alibante».