"Inciampare" su un porcino di oltre due kg: succede in Sila, regno indiscusso del Re dei funghi
Il fortunato di oggi è Alfredo Bruno che ha scovato e raccolto il fungo tra i boschi silani, immortalandone il momento: «Attenzione quando si va nei boschi della Sila... il pericolo di inciampare nelle piccole cose è imminente»
SILA – Tra i monti e gli altipiani della Sila è un susseguirsi di boschi ricchi di abeti e pini, laghi e pascoli, boschi fittissimi. Il clima temperato delle stagioni estive ed autunnali e la presenza dei laghi creano la giusta umidità, favorendo così la crescita di più di 3000 specie di funghi senza tenere conto di quelle microscopiche. Questa risorsa naturale riveste una grande importanza sia per la soddisfazione dei tanti ricercatori, che per il valore economico, integrante per l’economia di molte popolazioni montane. Territori molto ricchi di funghi sono la Sila, le serre, ma in generale tutta la Calabria, sia nelle zone più alte che in quelle a poche centinaia di metri dal livello del mare, regalano delle belle emozioni, ai ricercatori di funghi. Grazie alla abbondante presenza, i funghi in Calabria sono molto utilizzati nella cucina, molti sono i piatti a base di funghi assaporati nella ristorazione calabrese, ed allo stesso tempo la lavorazione del fungo come prodotto tipico ha una grossa importanza.
Il fortunato di oggi è Alfredo Bruno che tra i boschi silani ha scovato e raccolto un fungo porcino di oltre 2 kg, immortalandone il momento attraverso le foto descritte in un curioso post social: «Attenzione quando si va nei boschi della Sila... il pericolo di inciampare nelle piccole cose è imminente».
Il porcino della Sila
Il fungo porcino, tra i più ricercati nei boschi della Sila, si raccoglie da settembre a novembre, ma soprattutto in agosto. Il porcino silano ha un inconfondibile profumo che svanisce poche ore dopo la raccolta. La Calabria, frequentata da alcuni turisti che vengono appositamente per raccogliere i porcini o degustarli nei ristoranti tipici, viene considerata come la prima regione italiana nella esportazione dei porcini. Porcino è il nome comune di alcune specie di funghi del genere Boletus, spesso attribuito, anche come denominazione merceologica, a quattro specie di boleti (la sezione Edules del genere Boletus) facenti capo al Boletus edulis ed aventi caratteristiche morfologiche e organolettiche vagamente simili.
Il porcino è, senza alcun dubbio, il Re dei funghi per eccellenza. Si tratta del fungo più commerciato e diffuso sul mercato nazionale, sia come prodotto fresco che secco, ed è possibile consumarlo tanto crudo come cotto. Il porcino si presenta con un gambo tozzo, panciuto, assottigliato verso il cappello e più grosso alla base, pieno e solido. Nella parte superiore è rivestito da un fitto reticolo che diviene, con la maturazione del fungo, sempre più scuro. Di colore biancastro e nocciola che tende a scurire con l'età. Il cappello emisferico da giovane, si fa convesso da adulto. A tempo umido diventa viscido, la cuticola è separabile solo nei lembi. Sotto il cappello, invece delle lamelle, troviamo i tubuli, bianchi, un po più scuri con l'invecchiamento del caproforo fino a diventare verdognoli, si separano facilmente dal gambo e dal cappello. La carne è bianca, compatta, immutabile nel colore con l'odore caratteristico e assai gradevole, bruna o color delle viole immediatamente sotto la cuticola. Il sapore è ottimo.
(Fonte insila.it, portalecalabria.eu, fonte foto Alfredo Bruno)