Prima del Ponte sullo Stretto c’è la Statale 106: Occhiuto mette le cose in chiaro con Salvini
Il Governatore della Calabria martedì prossimo incontrerà a Roma il Ministro delle Infrastrutture che ieri sera a “Diritto e Rovescio” – a sorpresa – ha ribadito l’impegno a volersi occupare della strada jonica «ferma da troppi anni»
CORIGLIANO-ROSSANO – Probabilmente, ma nessuno ci metterebbe la mano sul fuoco, la lunghissima vertenza della Statale 106 rimarrà negli interessi del Governo Meloni. Che per Calabria, a quanto pare, non starebbe pensando solo al Ponte sullo Stretto. Tra l’altro, quest’opera semmai venisse realizzata sarebbe un’opera spot per l’Italia non certo per la nostra regione che – a conti fatti – non ne ricaverebbe alcun profitto a lungo tempo. Alla Calabria, invece, come ricordavamo in un corsivo di qualche giorno fa, servono come il pane le infrastrutture primarie: strade, ferrovie e più in generale servizi e sottoservizi.
E in questo solco anche il presidente Roberto Occhiuto è certo di voler condurre il suo percorso di rivendicazioni, in un lungo pressing al Governo centrale che inizierà il prossimo 8 novembre a Roma, quando il governatore incontrerà per la prima volta nelle vesti ufficiali il neo Ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini. E che la strada per “ammodernare” la Calabria non può passare esclusivamente dalla realizzazione del Ponte sullo Stretto, il numero uno della Cittadella lo ha messo in chiaro proprio ieri. «Martedì alle 11 ci vedremo con il ministro Salvini, il presidente della Sicilia Schifani, insieme ai nostri tecnici per parlare del Ponte sullo Stretto. Se si deve investire nel Mediterraneo, occorre farlo anche sulle infrastrutture strategiche». Ma Occhiuto è determinato a ricordare a Salvini che prima o «oltre» al Ponte sullo Stretto la Calabria si aspetta anche altre opere infrastrutturali importanti sulle quali da mesi mi sto battendo come la SS 106, il sistema delle dighe e quindi dell’idrico». «Quindi sì al Ponte con grande decisione, ma – ha concluso Occhiuto – anche a tutte le altre infrastrutture che sono necessarie».
Tradotte, le parole di Occhiuto potrebbero significare che il presidente calabrese già martedì chiederà al capo del dicastero di Porta Pia di assumere un impegno concreto – caro a Forza Italia – di accelerare la fase di progettazione della Sibari-Catanzaro-Reggio Calabria e di prevedere già nel prossimo Contratto di Programma i 3 miliardi (o probabilmente qualcosa in più) necessari alla realizzazione all’ammodernamento e messa in sicurezza della statale ionica. La stessa per la quale Matteo Salvini in tutte le sue visite calabresi ha sempre riservato attenzione, portandola come emblema di un futuro riscatto della Calabria. Un impegno che il capo del carroccio ha rinnovato ancora una volta ieri sera in Tv, intervenendo a “Diritto e Rovescio”, il talk condotto da Paolo Del Debbio sul Rete 4. Quando, proprio parlando di infrastrutture Salvini ha ricordato che è «a lavoro mattina e sera per sbloccare i tanti cantieri fermi da anni». Ha ricordato per prima la Gronda di Genova e subito dopo la Statale 106. Interesse o campagna elettorale perenne? Sicuramente è lui che oggi ha potere di decisione. Nessun’altro. E ora c’è da passare dalle parole ai fatti.