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Bonifica dei torrenti: dopo convenzioni e sopralluoghi ancora non si vedono gli interventi

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CORIGLIANO-ROSSANO – Ma non esiste un corpo speciale di Calabria Verde che dovrebbe monitorare a cadenza quotidiana i bacini idrici regionali e comunicare alla struttura regionale le condizioni di fiumi e torrenti? Eppure si continuano a fare sopralluoghi per valutare gli interventi da fare. Va bene! La cosa importante è, poi, passare dalla programmazione ai fatti. Sono trascorsi quindici giorni dal 19 ottobre, giorno in cui i vertici di Calabria Verde e del Dipartimento di Difesa del suolo della Regione Calabria in grande corazzata hanno battuto passo dopo passo il martoriato territorio di Corigliano-Rossano, dal Crati per finire alle decine di torrenti che attraversano il comprensorio del capoluogo ionico e che da ormai un decennio chiedono di essere riqualificati e bonificati. Ad oggi, però, non si muove nulla. I torrenti rimangono in una condizione imbarazzante e allarmante, pronti a straripare e a fare danni mentre la stagione delle piogge è ormai alle porte.

Prima mancava una convenzione, un accordo tra Calabria Verde e lo stesso comune di Co-Ro per mettere in moto le decine di mezzi a disposizione della struttura regionale. Dopo una serie di batti e ribatti, di presunzioni e clausole da rispettare, la firma su quel “contratto” è arrivata. Da qui sembrava che le cose dovessero muoversi in modo celere e risolutivo. Lo diceva un mese fa il sindaco Stasi in una nota stampa che annunciava la sottoscrizione dello schema di protocollo d’intesa.

In sostanza si è perso un altro mese senza far nulla di concreto per evitare che quei torrenti e i corsi d’acqua che solcano il territorio di Corigliano-Rossano possano provocare danni immani.

Probabilmente c’è che la Regione non si aspettava di trovare una condizione dei bacini idrici così critica. Infatti – e lo diciamo da anni – per ripristinare lo stato di sicurezza dei luoghi non servirà una semplice attività di manutenzione ordinaria (quella bisognerebbe farla a cadenza semestrale così come auspicato dallo stesso sindaco Stasi). Servono, piuttosto, interventi radicali di eradicazione della folta vegetazione che nel corso del tempo è cresciuta nel greto delle fiumare e di caratterizzazione dei materiali inerti prima della loro asportazione e smaltimento.

Insomma, si presume non sia un lavoro che possa essere compiuto nell’arco di poco tempo. E probabilmente nemmeno i termini di quella convenzione sottoscritta nelle settimane scorse saranno sufficienti per ripulire corsi d’acqua come il Grammisato, il Coriglianeto, il San Mauro, o ancora il Celadi (sul quale pende una bomba idrogeologica di proporzioni immani che mette a repentaglio parte del centro storico di Rossano). Servono risorse speciali e servono subito prima di trovarci difronte a drammi come quello avvenuto nel 2015. E semmai dovesse accadere, nessuno potrà dire «non era prevedibile».   

Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.