Covid-19, preoccupano i dati Gimbe: il 13,4% degli over 50 calabresi non è vaccinato
Sono più di 50mila le persone che sarebbero più esposte agli effetti della quarta ondata del virus. La nostra regione è prima in questa particolare classifica. Altissima anche l’incidenza dei casi ma la pressione sugli ospedali rimane sotto soglia
![Covid-19, preoccupano i dati Gimbe: il 13,4% degli over 50 calabresi non è vaccinato](https://ecodellojonio.b-cdn.net/media/posts/21/11/1636279265.jpg?aspect_ratio=16:9&width=785)
ROMA – Rimane altissima la relazione tra incidenza e incremento percentuale dei casi Covid-19 in Calabria. L’ultima rilevazione del Gimbe parla chiaro e pone la nostra regione oltre ogni limite nel confronto con gli altri territori italiani. Nei dati raccolti nelle settimane tra il 22 ottobre ed il 5 novembre si evince, infatti, un incremento di casi dell’1,1% rispetto ai 15 giorni precedenti e una prevalenza di 104 contagiati ogni 100mila abitanti. Numeri, questi, che se venissero confermati potrebbero aprire scenari verso nuove restrizioni già a partire dalla fine del prossimo mese.
A tenere in salvo, almeno per adesso, la Calabria da una situazione nuovamente drammatica è la pressione sugli ospedali: al momento si ha una occupazione delle terapie intensive di appena il 3% (prima soglia critica per zona gialla è al 10%) e del 10% in area medica (prima soglia critica per zona gialla è al 15%). Numeri che fanno stare tranquilli ma che potrebbero peggiorare da un momento all’altro. Questo perché – per come evidenzia ancora lo studio della Fondazione Gimbe – il “flusso d’acqua” del virus è potentissimo e potrebbe subito riempire la “bacinella” della nostra regione.
Insomma, abbiamo una contagiosità più elevata rispetto ad altre aree del Paese. E a testimonianza di questa previsione numerica, infatti, ci sono i riscontri empirici. Come quello che arriva dal direttore del reparto Covid-19 di Corigliano-Rossano, l’unico al momento operativo sul territorio provinciale di Cosenza, Giovanni Malomo che proprio venerdì scorso evidenziava come in diversi territori si stiano sviluppando importanti cluster familiari (anche virulenti) che lasciano presagire una prossima e facile diffusione della Sars-Cov-2 che a queste latitudini si sta palesando a prevalenza totale nella variante delta (leggi qui la notizia).
Ma a preoccupare è anche la florida e folta prateria di non vaccinati sulla quale la Covid-19 potrebbe arrivare a colpire, provocando danni irreparabili. La Calabria, infatti, è la prima regione in Italia (2. Prov. Bolzano 13%, 3. Sicilia 12,6%, 4. Valle d’Aosta 12,3%) con il più alto indice di over 50 non vaccinati. Sono oltre 50mila, infatti, i calabresi di età compresa tra i 50 e i 100+ anni che non si sono sottoposti ad alcuna dose di vaccino. Un dato allarmante, considerato che è proprio questa fascia di popolazione che non solo fa riscontrare una maggiore inclinazione a contrarre il virus in forma grave ma è quella in cui si riscontrano anche una o più morbilità che potrebbero rendere letale una eventuale infezione. Almeno, questo è quello che dicono i dati scientifici e le statistiche.
A rendere ancora più grave e quindi preoccupante questo quadro è la percentuale di vaccinati in Calabria ferma ancora 69.7% della popolazione e che pone la regione all’ultimo posto in Italia.