3 ore fa:A Villapiana andrà in scena lo spettacolo "Terra! Ti invito al viaggio"
15 ore fa:Per i 30 anni di Odissea 2000 arriva Sal Da Vinci con lo speciale targato Radio Kiss Kiss
12 ore fa:Recuperati due anziani escursionisti dispersi tra Civita e San Lorenzo Bellizzi
3 ore fa:Dipingere all'aria aperta, gli “acquarellisti” di Castrovillari immersi nelle bellezze del Pollino
15 ore fa:Sicurezza in città, Lucisano in Consiglio comunale invoca il modello New York
1 ora fa:Si conclude la visita del Presidente della Repubblica di Albania Bajram Begaj in Calabria
37 minuti fa:L'associazione Mondiversi inaugura "La Bottega del Dono - Mondilab"
2 ore fa:Tutela del patrimonio naturale, a Laino Borgo una giornata dedicata al rispetto per l’ambiente
2 ore fa:Il futuro delle Aree Interne non può essere quello di un «declino programmato»
1 ora fa:Attività estive e inclusione: successo per la minicrociera de "I Figli della Luna"

La morte dei giovani sulla Statale 106 è una «strage di Stato»

1 minuti di lettura

CORIGLIANO-ROSSANO -  «La strage dei giovani sulla Statale 106 è una strage di Stato». Lo ha ribadito stamani a Buongiorno Regione, il format mattutino del Tgr Calabria, Francesco Beraldi, zio di Altea Morelli, la giovane di Corigliano-Rossano che nella notte tra il 17 ed il 18 luglio scorso ha perso la vita, insieme a Raffaele Misuraca, proprio lungo la Statale 106, all’altezza di località Crosetto. (leggi qui la notizia).

Una strage di Stato, proprio perché qui lo Stato e le Istituzioni in genere sembra vogliano continuare a fare melina su un’opera che ormai non può più attendere di essere realizzata. La statale 106 è una trappola mortale. Quella di Beraldi e dei familiari della giovanissima Altea, non è una reazione di pancia. Tutt’altro. È, invece, un’azione di sensibilizzazione, un appello, un monito affinché chi deve intervenire «non giri più la testa dall’altra parte».

«Una morte di Stato»

«Alte era una ragazza bravissima – ricorda lo zio Francesco Beraldi - frequentava il Liceo Classico di Rossano, aveva sogni e ambizioni spezzati lungo questa maledetta strada. Era il futuro della nostra terra, la sua è una morte di Stato». Per Berardi, infatti, «la strada non consente una guida sicura e la politica ha responsabilità morali, tutti hanno annunciato interventi ma nessuno ha mosso un dito, nulla è stato fatto nonostante le risorse ricevute».

Ma ad essere debole oggi nella Sibaritide e a Corigliano-Rossano è il sistema dei servizi e delle infrastrutture. «Pongo l’accento – ha aggiunto Beraldi ai microfoni della Rai - anche sul mancato sviluppo del territorio che sconta non solo la presenza di una strada che miete vittime innocenti, ma assenza di infrastrutture, del Tribunale, di una sanità efficiente. Chiediamo ai candidati presidente di restituire dignità a questo territorio».

Prima di concludere il collegamento ha preso la parola per pochi secondi anche la mamma di Altea, Rosanna. Il suo è un commosso appello alle istituzioni: «dateci una mano perché altre mamme non debbano perdere un pezzo del loro cuore. Non fate morire altri ragazzi». Presto nascerà un’associazione che porterà il nome di Altea Morelli e sarà un laboratorio di sensibilizzazione per i giovani e, allo stesso tempo, un pungolo costante alle Istituzioni affinché si garantisca a questo angolo di Calabria dignità, diritti e possibilità eguali ad altre aree del paese e d’Europa.

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.