Sicurezza in città, Lucisano in Consiglio comunale invoca il modello New York
«Tolleranza zero anche per i piccoli reati», questa la "ricetta" del Consigliere comunale di Opposizione che attacca: «Il buon esempio deve partire dalle istituzioni perché se un Comune tollera un vetro rotto prima o poi tutti i vetri saranno rotti!»

CORIGLIANO-ROSSANO – Sono stati giorni difficile per Corigliano-Rossano che si è trovata ad affrontare, sul versante bizantino della città, un’escalation criminale paurosa che per alcuni giorni aveva seminato il panico totale tra i cittadini. Una situazione critica che oggi sembra essere rientrata grazie al lavoro assiduo delle Forze dell’Ordine coordinate dalla Procura della Repubblica di Castrovillari. Il tema della sicurezza in città, però, rimane vivo e ieri sera è stato oggetto di un’accesa discussione in Consiglio comunale, con il tema portato all’attenzione dell’Assemblea da parte dei consiglieri di Opposizione.
Ad introdurre il dibattito è stato il consigliere comunale Piero Lucisano, fumantino e irriverente come sempre, che partendo dallo studio sociologico e criminologico della “teoria dei vetri rotti”, che fu il sale dell’epopea del sindaco newyorkese Rudolf Giuliani, ha ricordato come «un ambiente trascurato o degradato (come una finestra rotta non riparata) comunica abbandono e tolleranza per il disordine, favorendo piccoli atti di vandalismo, comportamenti antisociali, e alla lunga anche crimini più gravi».
Per Lucisano parte tutto da qui, da quei comportamenti permissivi che – a suo avviso – calati nella realtà coriglianorossanese non risparmierebbero, nemmeno, le diverse declinazione della pubblica amministrazione.
«Sui reati minori – ha detto - serve tolleranza zero, come fatto a New York negli anni '90 che ha prodotto un forte calo della criminalità». Di contro, però, occorre massima tutela del decoro urbano, il controllo sui piccoli reati, più presenza della polizia locale nei quartieri a rischio e la loro riqualificazione; insomma, «una migliore percezione della vivibilità».
Tuttavia, per il rappresentante della minoranza l'escalation criminale è «frutto di logiche sbagliate dei governi nazionali di ogni colore politico, frutto di logiche sbagliate da parte delle regioni ma è anche il frutto di una totale assenza di governo del territorio e di mancata visione futura oltre che di programmazione da parte dell’Amministrazione comunale». Sotto accusa la babele amministrativa che da la percezione del disordine e del “vandalismo amministrativo”.
Tra le accuse mosse, Lucisano ha evidenziato come l’apparato istituzionale – a suo avviso - sia poco incline al rispetto delle regole «mandando segnali gravissimi», accompagnando questa sua dichiarazione con una lunga sfilza di presunti atteggiamenti non inclini al rispetto delle regole. Insomma, un quadro allarmante che «dal disordine urbano e dal disagio sociale, passando dal vuoto istituzionale e da logiche di prepotenza, arriva fino all’uso delle armi da fuoco nelle nostre strade». Una parabola ampia, forse troppo ampia. Che giustifica così: «Quando le istituzioni non sono credibili né presenti, quando l’associazionismo è lasciato solo o ignorato, allora lo spazio viene occupato da chi ha interesse a destabilizzare e intimorire».
Poi le proposte tra cui quella di istituire dei «presidi fissi della polizia locale almeno nei fine settima e nelle ore notturne nei punti più sensibili della città … restituendo dignità e strumenti agli agenti di PL» oltre ad un «piano urbano per la sicurezza con il coinvolgimento delle forze dell’ordine e delle associazioni di quartiere oltre che del mondo della scuola e della chiesa». Del resto, “tolleranza zero” è una scelta politica netta