«A Co-Ro i Tis non verranno stabilizzati. Decisione sconcertante»
La consigliera comunale: «Nonostante i consistenti contributi di Regione e Stato e la possibilità di assumerli in sovrannumero, si trovano ancora appigli che hanno il sapore amaro della rivendicazione politica»

CORIGLIANO-ROSSANO – «È inaccettabile che ora il Comune non stabilizzi i Tirocinanti di Inclusione Sociale (TIS) che per dieci anni hanno prestato servizio, in settori strategici del Comune, senza il riconoscimento di tutti quei diritti che spettano ad un lavoratore. È ancora più inaccettabile perché, nonostante i consistenti contributi di Regione e Stato (12.000 euro/anno per TIS) e la possibilità di assumerli in sovrannumero, si trovano ancora appigli che hanno il sapore amaro della rivendicazione politica. Le proiezioni sui pensionamenti dimostrano che possiamo assumere fino a 50 TIS part-time con le risorse disponibili, coprendo una spesa di circa 676 mila euro e con un residuo di 48 mila euro. Non farlo è rinunciare a rafforzare i servizi pubblici e perpetuare lo sfruttamento istituzionalizzato. È tempo di giustizia sociale e buona amministrazione».
È quanto è ritornata a denunciare la Consigliere regionale e comunale Pasqualina Straface, che nel corso del Consiglio comunale celebratosi ieri (lunedì 30 giugno), su richiesta dei Gruppi di Opposizione, per discutere della delicata vertenza lavorativa dei TIS, si è fatta nuovamente portavoce della seria preoccupazione e della crescente esasperazione avvertita da questi operatori e dalle loro famiglie.
«Questa Amministrazione Comunale – aggiunge - non ha voluto o saputo affrontare con la necessaria responsabilità la situazione di totale incertezza in cui si trovano queste lavoratrici e lavoratori. La loro presenza è ormai strutturale all’interno della macchina burocratica e non valorizzare chi ha lavorato con serietà e competenza è iniquo. Infatti, il Comune, pur avendo scelto di aderire all'Avviso pubblico regionale per l'assunzione dei TIS, ha espresso la chiara volontà di non proseguire il percorso per la stabilizzazione, rinunciando così a un’opportunità concreta, finanziariamente sostenibile e normativamente fondata».
«Questa decisione – sottolinea la Consigliera - è sconcertante. Non stabilizzare i TIS significa rinunciare a rafforzare i servizi pubblici, a garantire continuità amministrativa e a tutelare famiglie che hanno dato tanto alla nostra città. Esternalizzare, assumere a tempo determinato o ricorrere ad agenzie interinali implicherebbe una spesa nettamente superiore rispetto alla stabilizzazione di personale già formato, operativo e integrato nei processi interni. Sarebbe un controsenso tecnico ed economico, oltre che un’ingiustizia sociale».
«La Regione Calabria ha previsto un contributo di 10.000 euro annui per ciascun TIS, dal 2026 al 2029. Lo Stato, con un fondo specifico di 5 milioni di euro, garantisce almeno 2.000 euro all’anno per ciascun tirocinante, una cifra minima e storicizzata che potrebbe anche aumentare. Il costo annuo per l’assunzione part-time (18 ore settimanali) di un TIS si attesta intorno ai 14.000 euro per categoria A e 16.000 euro per categoria B. Con un contributo complessivo di almeno 12.000 euro annui per lavoratore, il Comune sosterrebbe un costo residuo di appena 2.000-3.000 euro all’anno. In alcuni casi, il contributo eccede addirittura la spesa prevista. Si tratta, pertanto, di un’operazione estremamente vantaggiosa».
«La Legge Milleproroghe ha introdotto una deroga esplicita per gli enti calabresi, consentendo l’assunzione dei TIS in sovrannumero, con neutralità finanziaria. Tali assunzioni, quindi, non impattano né sul piano dei fabbisogni né sui vincoli di spesa, anzi, contribuiscono al rafforzamento della macchina amministrativa. I TIS, pertanto, sono eterofinanziati per i primi quattro anni, grazie al contributo combinato di Regione e Stato, dando al Comune il tempo per pianificare una copertura strutturale. Corigliano-Rossano – ricorda ancora la Consigliera regionale sottolineando proprio l’impegno della Regione per la soluzione di questa vertenza - è da anni sotto-organico in settori strategici come SUAP, manutenzione, messi notificatori, impianti sportivi e biblioteche, ambiti in cui i TIS hanno garantito servizi fondamentali. Molti hanno maturato competenze operative e relazionali che oggi rappresentano un patrimonio prezioso per l’ente».
«Dal 2027 al 2029 sono previsti 32 pensionamenti. Ad eccezione dei 7 funzionari, le restanti 25 unità full time possono essere assorbite dai TIS part-time, considerando 50 unità TIS con copertura strutturata. Questo è possibile perché operatori e operatori esperti necessitano solo della licenza media (22 TIS), mentre gli istruttori (28 TIS) necessitano di diploma. La proiezione di spesa per 7 funzionari, 14 istruttori, 6 operatori esperti e 5 operatori è di 957.697,52 euro. Togliendo i funzionari, restano 25 unità per un costo effettivo di circa 724 mila euro (contratti full time). Poiché i TIS sono part-time (18 ore settimanali), con tali risorse si possono assumere tutti e 52 i TIS. Calcolando 52 TIS per 13.000 euro (costo annuale per operatore categoria A), la somma totale è di circa 676 mila euro, lasciando circa 48 mila euro residuali e le risorse integre per i funzionari. Questi dati – spiega ancora - sono incontrovertibili e poggiano su proiezioni ufficiali e concrete, al netto del cofinanziamento regionale e ministeriale di 14.000 euro per 4 anni per TIS».
«È paradossale che, mentre numerosi piccoli Comuni calabresi dimostrano lungimiranza aderendo al piano regionale, il nostro Comune, tra i più grandi e con maggiori carenze di organico, si defili. Questo non è solo un problema di posti di lavoro, ma riguarda persone, famiglie e comunità, oltre che la buona amministrazione e la valorizzazione del capitale umano. Si tratta – conclude Pasqualina Straface - di scelte politiche che devono essere all’altezza delle sfide e delle responsabilità».