Covid, casi in aumento nella Sibaritide-Pollino: 376 nell'ultima settimana. Ma come funziona il tracciamento?
Il tempo che intercorre dal tampone al suo esito è essenziale per bloccare la diffusione del virus nella comunità. I diversi stop del laboratorio del "Giannettasio" hanno provocato una circolazione della malattia. Ora è OK
CORIGLIAN-ROSSANO - Una delle azioni più importanti per bloccare un virus è il tracciamento. Lo abbiamo sentito centinaia di volte in questo anno di pandemia. Ma cosa significa realmente? Partiamo dal fatto che il tracciamento è una catena di azioni ed operazioni da fare che vedono coinvolti diversi soggetti: dal paziente, per finire al messo comunale passando per i laboratori ospedalieri e gli uffici dell'Asp. Una successione che deve funzionare alla perfezione. Che si può sintetizzare così:
Tampone molecolare (Asp) -> Processamento tampone (laboratorio) -> esito positivo -> ordinanza di quarantena (Comune) -> individuazione/tracciamento contatti stretti positivi (Asp) -> comunicazione comune -> ordinanza di quarantena (Comune). Il tutto condito da una buona dose di buonsenso e senso civico che, però, spesso manca.
E se uno degli ingranaggi della catena salta, cosa può succedere? Beh, gli effetti li abbiamo visti nell'ultimo mese a Corigliano-Rossano e nel territorio della Sibaritide-Pollino dove i casi sono ancora in aumento e basti pensare che solo nella settimana scorsa si sono registrati ben 376 nuovi positivi (fonti Asp).
Negli ultimi 50 giorni il laboratorio tamponi del "Giannettasio", che ha una "potenza" di circa 500/600 tamponi processati al giorno ha subito ben tre stop (due per guasti uno per mancanza di reagenti, leggi anche Risolto il giallo tamponi al “Giannettasio”. I reagenti erano...). Questo buco nella catena ha causato un ritardo abissale nel tracciamento.
Perché una volta fatto il tampone, non potendo essere processato, questo comporta che il presunto positivo possa girare tranquillamente in comunità (il comune non può emettere un'ordinanza di quarantena se non ha un certificato da parte degli organi sanitari). Non è successo per tutti ma in molti casi, persone positive asintomatiche o paucisintomatiche hanno fatto vita di comunità, infettando altre persone e creando focolaio su focolai.
Questo problema, però, ora sembra essere stato risolto. Il laboratorio del "Giannettasio" è ritornato a regime e pare sia stato dotato di tutto il materiale accessorio affinché la fase di processo dei tamponi si faccia in tempo quasi reale e non si perda tempo nell'individuare i positivi e porli in quarantena.