Dal “fachiro” all’India, in giro per il mondo. No, non di certo in ottanta giorni, ma in circa un anno. Non è da tutti mollare tutto e partire. Lo è per Alessandro, il secondo di due figli della
famiglia Gangemi, un miscuglio di sangue reggino-coriglianese. Cresce a
Rossano sino al salto per gli studi universitari, con un papà che somiglia più ad un indiano che ad un reggino, la mamma di Corigliano ed un fratello più grande, Fabrizio. Alessandro, lo si nota sin da subito, non è un bimbo come gli altri. Ha estro, Rossano gli sta stretta come piedi in un paio di scarpe di due numeri più piccole, ed anche prima di aver raggiunto la maggiore età, decide di salutarla. Assaggia la vita militare in un rinomato liceo, ma non è fatta per lui, che all’ombra delle “due torri” sembra trovare la giusta dimensione per la sua personalità. A Bologna vive con Caterina, con la quale mette al mondo quattro figli: Ines (otto anni), Miranda (sei), Vinicio (tre) e Martino (otto mesi).
Il lavoro è precario, le soddisfazioni non arrivano, l’insofferenza di un mondo così piccolo, fanno vibrare l’anima. A tal punto da far venire voglia di staccare la spina per andare a respirare a pieni polmoni l’area salubre del mondo. I contratti scadono, Ale e Caterina, guardandosi negli occhi, iniziano a crederci ed a fare due conti. “Ci costerebbe meno che vivere a Bologna per qualche tempo…” pensano. E così decidono di tuffarsi nel vuoto, di partire per il… mondo. Un’agenzia specializzata canadese programma voli e costo, loro il budget per la sopravvivenza di sei persone che, zaino in spalla e pur consapevoli delle tante difficoltà che comporta portarsi dietro i quattro amati pargoli, decidono di far maturare nei loro cuori e nelle loro menti l’esperienza più bella del mondo. La logistica non è un problema pur con dei bimbi sulle spalle che frequentano corsi scolastici “parentali”; la tabella di marcia è rispettata e le giornate passano gustando e assaporando le strade, i luoghi, le persone distanti “anni luce” dalla bigotta Italia.
La famiglia Gangemi parte a settembre: Milano-Ikaria, isola greca, quindi Atene, Istanbul – la vecchia Bisanzio, radice rossanese – Mumbai. Il Natale lo passeranno ad Auroville, in India, non certo fra lo sfarzo e le tavole imbandite in pieno stile Bel Paese. Ale, Caterina & Son sono vegani. Nel blog che narra, giorno dopo giorno, la loro emozionante e arricchente esperienza () raccontano anche come la loro alimentazione sia “tendente al crudo con un buon 70% di alimenti, bimbi compresi, composta da cibi crudi”. Il loro personalissimo giro del mondo continuerà verso Bankok, Tokio e il Giappone, alla “scoperta” dell’America tra East e West coast – San Francisco e New York – per giungere anche in Messico e fra le altezze della sua capitale. L’esperienza, è indubbio, rimarrà indelebilmente scolpita sulla pelle, nella mente e nella memoria di Ale, Caterina, Ines, Miranda, Vinicio e Martino. A loro non resta che augurare buon viaggio.
l. l.