Giornata del sorriso, i bimbi del Magnolia scoprono sé stessi sorridendo allo specchio
Renzo: «Sorridere non è leggerezza, ma diventa una competenza; una postura interiore che si costruisce con cura, con esempi e con accompagnamento. Un sorriso autentico, spontaneo, consapevole può diventare il primo mattone di un bambino sicuro di sé»
CORIGLIANO-ROSSANO – Nella grande casa educativa di Magnolia ci sono giorni in cui accade qualcosa di semplice e straordinario dove i bambini imparano a guardarsi. Non per giudicarsi, non per imitare, ma per riconoscersi. La Giornata del Sorriso nasce proprio con questa intenzione: far scoprire ai bambini che il volto che appare nello specchio non è un’immagine da correggere, ma un luogo da abitare con leggerezza.
Con palloncini colorati, occhietti buffi e un grande sorriso disegnato sopra, l’atmosfera dei piccoli del Polo dell’Infanzia Magnolia si è riempita di gioco. Poi è arrivato il momento più delicato e più importante: mettersi davanti allo specchio. Sul vetro, una domanda semplice: Cosa vedo quando sorrido? E, per la prima volta, molti bambini hanno visto sé stessi, felici, veri.
«Il sorriso – sottolinea la pedagogista Teresa Pia Renzo, direttrice della Cooperativa Magnolia - non è stato un esercizio, ma una scoperta. I bambini che si sono specchiati ridendo hanno riconosciuto un’immagine che spesso gli adulti sottovalutano: la bellezza spontanea che nasce quando ci si accetta. In quel riflesso non c’erano solo lineamenti: c’era la possibilità di sentirsi sereni, capaci, preziosi. E questo perché – aggiunge - il benessere emotivo passa anche dalla capacità di riconoscere la propria essenza».
«Sorridere non è leggerezza. Al Magnolia diventa una competenza. Una postura interiore – sottolinea la Direttrice - che si costruisce con cura, con esempi e con accompagnamento. Il sorriso vissuto davanti allo specchio diventa così una piccola educazione alla resilienza. E quindi, se rido, sono più bello; se sono più bello, sto bene; se sto bene, supero meglio ciò che mi ha fatto arrabbiare. È un pensiero semplice, infantile – dice - ma pieno di verità. Anche quando un amichetto spinge, quando arriva un litigio, quando nasce un piccolo conflitto – inevitabile tappa del crescere – al Polo dell’Infanzia insegniamo ad attraversare quel momento senza fermarsi lì. Il sorriso, in questo, aiuta e diventa un’arma gentile che non cancella il problema, ma ricorda al bambino che lui è più grande del momento difficile».
«È questo che la Giornata del Sorriso ha lasciato come insegnamento ai piccoli ospiti del Polo dell’Infanzia con la consapevolezza che la felicità non è un premio, ma un allenamento quotidiano. Che la bellezza non sta nelle cose futili, ma nella capacità di affrontare emozioni e piccole frustrazioni senza spegnersi. E che un sorriso autentico, spontaneo, consapevole – conclude Renzo - può diventare il primo mattone di un bambino sicuro di sé».