Tarsia celebra «gli eroi che stanno dietro ad altri eroi»
Il sindaco Ameruso: «Onore a chi ha scelto di essere scudo al servizio della legalità»
TARSIA – La memoria non si spegne ma si alimenta ogni volta che viene raccontata, condivisa, tramandata. È questo il leitmotiv che ha accompagnato l’evento Dietro ogni eroe, altri eroi, promosso dall’Amministrazione comunale Ameruso e dedicato al giudice Paolo Borsellino e agli agenti della sua scorta, attraverso la voce e la testimonianza diretta di Emanuele Filiberto, caposcorta del magistrato. Una giornata di grande valore civile e umano, vissuta nel Piccolo Teatro Popolare di Tarsia, che ha saputo coniugare memoria, educazione e riflessione collettiva sul senso più profondo della legalità.
A chi ha scelto di essere scudo, presenza e forza al servizio della legalità — è il testo impresso sulla targa che, durante le celebrazioni, il Sindaco, Roberto Ameruso, ha consegnato ad Emanuele Filiberto, come segno di gratitudine a nome dell’intera comunità di Tarsia. Un riconoscimento – sottolinea il Primo Cittadino - che va oltre il gesto simbolico e diventa, a tutti gli effetti, un tributo al coraggio di chi, ogni giorno, sceglie di difendere lo Stato, di chi trasforma il dovere in missione e la paura in responsabilità. La legalità – aggiunge - non è un concetto astratto, ma un impegno quotidiano. Ricordare Borsellino e la sua scorta significa rinnovare la volontà di essere parte attiva di una società giusta e solidale.
Dalle parole del capo scorta del Giudice eroe dell’Antimafia e vittima della stagione stragista è emerso un racconto intenso, a tratti commovente, che ha restituito la figura di Paolo Borsellino nella sua umanità più vera. Dall’essere padre affettuoso al presentarsi come magistrato tenace e uomo rigoroso e onesto. Il poliziotto ha poi ricordato anche il legame con Emanuela Loi, la giovane agente della scorta, prima donna della Polizia di Stato caduta in servizio, cui è stato dedicato il docufilm proiettato durante l’incontro. La memoria – ha detto Filiberto - è un dovere, ma anche una promessa da mantenere ogni giorno.
La mattinata, interamente dedicata alle scuole, ha visto la partecipazione degli studenti della terza media di Tarsia e del Liceo Scientifico Bachelet di Spezzano Albanese, guidati dalle docenti Sara e Rosanna Viciconte e coordinati da Anna Scarola. Un confronto aperto e partecipato, impreziosito dai contributi del dirigente del Commissariato di Polizia di Castrovillari, Rocco Botta, del consigliere delegato alla cultura Roberto Cannizzaro e dello stesso Sindaco, che ha evidenziato il ruolo insostituibile delle forze dell’ordine nella tutela dei cittadini e nella difesa dei valori costituzionali.
Nel pomeriggio, poi, l’incontro con la cittadinanza che ha ampliato lo sguardo, intrecciando le voci del mondo culturale e associativo. Da Agostino Brusco a Flavio Casella, da Ernesto Iusi a Carmelina Furioso, da Gerardo Marchese ad Angelo Paldino e Katia Cannizzaro che, sulle note musicali di Edda Trenuta, hanno portato la loro testimonianza di impegno civico. Un racconto corale di una comunità che si conferma città della memoria attiva, capace di tradurre il ricordo in impegno, la parola in gesto, la testimonianza in valore civile.
«Oggi – conclude Roberto Ameruso – abbiamo sentito che dietro ogni eroe ci sono davvero altri eroi. Eroi silenziosi, che non cercano applausi ma fanno del proprio lavoro un servizio alla collettività. Questa consapevolezza, se la portiamo nelle scuole, nelle case, nei luoghi pubblici, diventa una forma di pace civile che nessuna violenza potrà mai cancellare».