Vakarici, il salotto diffuso riscrive il racconto del borgo
Dal vino alla tradizione, dalle voci femminili alla poesia: questa stagione estiva ha saputo trasformare il paese in un laboratorio permanente di identità, memoria e futuro

VACCARIZZO ALBANESE (Cs), venerdì 5 settembre 2025 – Un’estate che non si è limitata a riempire le serate ma che ha saputo trasformare un borgo in un laboratorio permanente di identità, memoria e futuro. Dal trionfo dell’identità passando per i momenti culturali di condivisione e consapevolezza per finire allo sport e ai giochi di comunità: il Salotto Diffuso di Vakarici, ha regalato settimane di emozioni, sorrisi e consapevolezza, ribadendo il suo ruolo di piazza culturale e identitaria della Calabria.
Soddisfatto il Sindaco Antonio Pomillo artefice di quella è, di fatto, la lunga primavera di rinascita del piccolo borgo arbereshe che porta con sé e custodisce gelosamente due eventi must, che hanno scandito il ritmo e la forza simbolica del cartellone: il Concorso dei Vini Arbëreshë, che con oltre 100 produttori ha riunito l’Arberia attorno a calici di tradizione e futuro, e la Rassegna del Costume Arbëreshë, giunta alla sua 42esima edizione, vero rito collettivo che ha cucito memoria e appartenenza.
La XX edizione del concorso enologico, rinvigorito dal prezioso gemellaggio, stretto lo scorso anno, con la Città di Berat, perla d’Albania e città patrimonio dell’UNESCO, ha acceso piazza Scura con i sapori autentici e gli show cooking dell’Agrichef Enzo Barbieri, al pari della Rassegna del Costume incentrata sul mërlleti, il ricamo che orna l’abito tradizionale, trasformando il borgo in un palcoscenico di identità condivisa.
Accanto agli eventi simbolo, il Salotto Diffuso ha ospitato le parole delle donne e dei poeti: la presentazione dei libri Di tante la voce e Presente Remoto di Nuccia Benvenuto ha aperto riflessioni su emancipazione e memoria, mentre L’Ora blu di Maria Curatolo ha portato in piazza versi sospesi tra mare e radici. La cultura è diventata ponte, rivelazione, coscienza collettiva.
Non sono mancati gli appuntamenti che hanno intrecciato sport e comunità. Da un lato la Corri Arbëreshe, con centinaia di atleti tra corse competitive e dilettantistiche, dall’altro i Colli Arbëreshë, pedalata tra natura e memoria, che hanno ridato vita a vicoli e colline. E ancora il Festival delle Migrazioni, con i suoi dibattiti e le testimonianze internazionali, ha confermato Vakarici come piazza aperta al dialogo interculturale.
Ogni evento ha rappresentato un tassello di un mosaico più ampio: laboratori, spettacoli, installazioni artistiche, performance musicali e letture hanno intrecciato memoria e innovazione, comunità e futuro. Il Salotto Diffuso – sottolinea il Primo cittadino – è un modello di identità viva che cresce, si arricchisce e diventa esperienza collettiva. La nostra sfida è continuare ad essere presidio culturale, luogo dove radici e futuro camminano insieme.
Da sabato 5 luglio fino allo scorso mercoledì 3 settembre, Vakarici è stato luogo del cuore e di memoria attraverso un’estate che ha unito più generazioni e comunità, lasciando il segno e fissando l’appuntamento alla prossima stagione. Perché Vakarici non è solo un cartellone: è un’identità che si rinnova, un’esperienza che invita a tornare, un racconto che continua.