Nasce il "Laboratorio delle mamme" de I Figli della Luna
L’inclusione si coltiva anche attorno a un tavolo di cucina, tra profumi di tradizione e gesti antichi che diventano esperienza condivisa. «Un progetto che restituisce dignità e protagonismo ai genitori, veri custodi delle tradizioni locali»

CORIGLIANO-ROSSANO – L’inclusione si coltiva anche attorno a un tavolo di cucina, tra profumi di tradizione e gesti antichi che diventano esperienza condivisa. È partito ieri (lunedì 29) il nuovo Laboratorio delle Mamme promosso dalla Cooperativa Sociale I Figli della Luna, un percorso che fino a giugno vedrà protagonisti i genitori dei ragazzi accolti dalla struttura, impegnati, a turno, nel portare la propria passione, manualità e creatività dentro uno spazio educativo speciale.
Ad inaugurare l’iniziativa sono state le signore Lauretta e Rosetta, che hanno deliziato ragazzi, staff e volontari con la preparazione delle melanzane sott’olio. Materia prima genuina, offerta dalla Fattoria Bio di Rossano, trasformata passo dopo passo. I ragazzi, guidati dagli operatori, hanno lavato le melanzane; le mamme le hanno affettate, messe a mollo con aceto e sale e poi sistemate sotto peso, pronte per essere conservate nei vasetti. Un lavoro di squadra che unisce generazioni e trasforma la cucina in palestra di inclusione.
Il progetto prevede che, di settimana in settimana, altre mamme portino il proprio sapere e la propria passione. Dalle conserve ai laboratori di cucina con taralli e pasta fresca per finire alla pasticceria. L’obiettivo? Creare produzioni artigianali che potranno essere messe in vendita dando un’opportunità concreta per gratificare i ragazzi e i loro genitori ma anche per reinvestire il ricavato in nuovi laboratori formativi e creativi.
«Il Laboratorio delle Mamme è un seme di comunità – afferma Lorenzo Notaristefano, presidente della Cooperativa Sociale I Figli della Luna – perché mette insieme famiglie, ragazzi e operatori in un percorso che va oltre la didattica, creando legami veri e generando valore».
Entusiasta anche la vicepresidente Marilena Prezzo, che sottolinea come «ogni gesto compiuto in laboratorio è un atto di inclusione e di amore»; così come anche la consigliera Francesca Prezzo, che parla di «un progetto che restituisce dignità e protagonismo ai genitori, veri custodi delle tradizioni locali». A condividere il percorso anche le socie Antonella Celestino, e le sorelle Dora e Margherita Quadro, che ogni giorno sostengono con passione la crescita della cooperativa.
Il laboratorio proseguirà fino a giugno, trasformandosi di volta in volta in officina del gusto, della manualità e della creatività. Perché l’inclusione non è solo un obiettivo da raggiungere, ma un piatto da cucinare insieme, passo dopo passo, con le mani, il cuore e la memoria di chi crede che nessuno debba rimanere indietro.