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Il Distretto Esaro-Pollino registra boom di adesioni agli screening mammografici

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COSENZA - Per anni la Calabria è rimasta in coda alle classifiche nazionali sullo screening oncologico. Nel 2023 i dati collocavano la Regione e in particolare l'ASP di Cosenza agli ultimi posti per adesione alle campagne di prevenzione. Una fotografia amara, che certificava un ritardo cronico, frutto di carenze organizzative, di limiti strutturali e, spesso, di scarsa informazione tra i cittadini.

«Nel 2025, l'Asp di Cosenza - si legge nella nota della stessa Asp - ha avviato un percorso di recupero con un progetto pilota nel distretto Esaro-Pollino. Al centro dell'esperimento, un'alleanza concreta con i medici di medicina generale, protagonisti nella sensibilizzazione e nella presa in carico delle donne in età utile per lo screening mammografico. Le percentuali di adesione hanno superato il 75-80% partecipazione, cioè livelli mai raggiunti prima in Calabria e persino superiori alle medie attese a livello nazionale».

Con i medici di famiglia adesioni record

«È stata la scelta giusta – commenta Martino Rizzo, direttore sanitario dell'ASP di Cosenza –. Per la prima volta siamo andati oltre i valori previsti. I medici di medicina generale, organizzati in Aggregazioni Territoriali Funzionali (AFT), hanno fatto la differenza: hanno condiviso l'obiettivo, individuato le pazienti, le hanno informate, convinte, inserite in liste di prenotazione e seguite nell'intero percorso di adesione. Una rete di prossimità che ci ha permesso di abbattere barriere culturali e logistiche». Rizzo spiega come l'esperimento sia nato dalla consapevolezza che le sole campagne tradizionali non bastavano. «Abbiamo fatto un accordo con Komen Italia – racconta – che ci ha messo a disposizione la Carovana della Prevenzione, con mezzi mobili attrezzati. Questo ci ha permesso di avvicinarci ai piccoli comuni, senza costringere le donne a spostarsi verso i pochi centri attivi della provincia di Cosenza. L'iniziativa ha funzionato, ma non abbastanza: l'adesione restava sotto le aspettative. Così abbiamo deciso di coinvolgere i medici di famiglia che hanno messo a disposizione sé stessi e la loro capacità organizzativa digitale». Il passo successivo ha fatto scattare la svolta. «Grazie ai medici, la percentuale di partecipazione è schizzata in alto. Per la Calabria è un traguardo storico».

Una nuova organizzazione sul territorio

«Il modello Esaro-Pollino - va avanti la nota - ha mostrato che il problema non era soltanto l'offerta di screening, ma la modalità con cui veniva proposto. Le pazienti, spesso diffidenti o poco informate, tendevano a rimandare. A contare, dunque, non era solo la disponibilità di mammografi o di strutture, ma la capacità di instaurare un rapporto diretto, fidato, personalizzato. Qui è entrata in gioco la figura del medico di medicina generale e della sua modello organizzativo digitale, unico interlocutore sanitario quotidiano di gran parte delle famiglie. Grazie al supporto offerto al medico dalla piattaforma digitale di AFT nella stratificazione preliminare di eleggibilità, il contatto diretto, le chiamate, gli inviti personalizzati, la spiegazione chiara dei benefici, è stato possibile abbattere resistenze e paure e semplificare la prenotazione dei medici nelle agende predisposte sulla loro piattaforma di AFT. Un'azione capillare che ha portato a un aumento significativo della domanda di screening, subito tradotto in numeri grazie a una rete di mammografi potenziata con fondi PNRR. L'ASP ha sfruttato i finanziamenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per ammodernare i macchinari».

«Abbiamo sostituito i vecchi mammografi con apparecchi di ultima generazione – spiega Rizzo –. Oggi abbiamo dieci mammografi, distribuiti su più presidi. L'innovazione tecnologica, unita alla diffusione territoriale dei punti di accesso, ha ridotto le disuguaglianze tra chi vive in città e chi abita nei paesi montani o nelle aree interne.

Dall'esperimento alla replicazione  

 Il successo del distretto Esaro-Pollino non resterà isolato. L'ASP di Cosenza ha deciso di replicare il modello anche negli altri distretti, con l'obiettivo di alzare in maniera stabile la quota di donne che aderiscono.

«Abbiamo finalmente un metodo che funziona – ha affermato la coordinatrice dei distretti sanitari dell'Asp di Cosenza Angela Riccetti –. Ora lo estenderemo, certi che porterà gli stessi benefici anche altrove. Non è solo una questione di numeri: stiamo cambiando mentalità, costruendo fiducia e avvicinando la prevenzione alla vita quotidiana delle persone».

«L'attuazione della nuova organizzazione territoriale del medici di famiglia con le AFT – sottolinea il rappresentante provinciale FIMMG dei medici di famiglia dell'Asp di Cosenza Antonio D'Ingianna – è stata la chiave di svolta per il nostro coinvolgimento attivo nella proposta di adesione, grazie anche alla disponibilità già operante della piattaforma digitale di AFT Net Medica Italia, per supportare le funzionalità clinico-assistenziali e organizzative del nostro lavoro e che abbiamo scelto di mettere a disposizione dell'Asp di Cosenza».

Gli altri screening: carcinoma e colon

L'Asp sta lavorando anche per recuperare terreno sugli altri screening oncologici, quelli dedicati al carcinoma del collo dell'utero e al tumore del colon, puntando anche in questo caso sul coinvolgimento attivo dei medici di famiglia nella proposta e adesione. Per quanto riguarda lo screening del collo dell'utero, è stato attivato un protocollo con l'Azienda Ospedaliera per garantire l'HPV test, una metodica innovativa capace di individuare direttamente il DNA del virus. Dopo un ritardo iniziale, dovuto all'incompatibilità dei sistemi informatici tra le due aziende, l'integrazione è stata completata e la campagna è pronta a decollare. Più complessa la partita del colon. Se per il primo livello, la ricerca del sangue occulto, sono stati acquistati nuovi strumenti e ampliata la rete dei laboratori, il problema resta il secondo livello: la disponibilità di colonoscopie.

«Abbiamo pochi specialisti – ammette Rizzo –. Stiamo cercando di ampliare l'offerta con prestazioni aggiuntive, ma ci vorrà tempo». Tra le idee allo studio c'è anche la possibilità di recapitare le provette direttamente a casa degli aventi diritto, con ritiro affidato a Poste Italiane. Un modo per semplificare l'adesione, accorciare i tempi e ridurre i mancati follow-up.

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.