2 ore fa:Estate e disuguaglianze: l'accesso ai centri estivi nella Calabria del nord-est
1 ora fa:Castrovillari, bruciano ettari di macchia mediterranea: sul posto anche i canadair
1 ora fa:La Calabria al centro del Mediterraneo: 90 università si incontrano all'Unical
5 ore fa:Mario Sportelli è un nuovo giocatore della Corigliano Volley
9 minuti fa:Un presidio fisso delle Forze dell'Ordine nel cantiere dell'ospedale della Sibaritide
3 ore fa:Incendio sulla A2: rallentamenti a Mormanno
4 ore fa:Castrovillari si prepara alla prima serata di “Suoni Festival”
3 ore fa:Cuteri nominato nel Cda dell’Istituto Centrale per il patrimonio Immateriale
2 ore fa:Nasce il Circolo Nautico Corigliano: passione per il mare e impegno per l’ambiente
4 ore fa:Tis, Scarcella: «Basta scorciatoie politiche»

Estate e disuguaglianze: l'accesso ai centri estivi nella Calabria del nord-est

2 minuti di lettura

CORIGLIANO-ROSSANO – Ogni estate la fine della scuola e l’inizio delle vacanze estive pone migliaia di famiglie dinnanzi al problema della gestione del tempo libero di bambini e ragazzi. Per molti nuclei familiari, infatti, non è sempre facile trovare supporto nella rete familiare e dunque ci si affida ai centri estivi che offrono anche preziosi servizi educativi connessi utili a stimolare la crescita e la socialità.

Ma la loro diffusione è disomogenea sul territorio e ciò genera disparità d’accesso a questi servizi. Secondo i dati di OpenPolis le regioni con i comuni che presentano la percentuale più bassa di utenti dei centri estivi e alunni pre-post scuola sul totale dei residenti tra 3 e 14 anni (2021) sono 4: Calabria (4,5%), Puglia (3,5%), Lazio (3,3%) e Campania.

«A livello comunale – spiega lo studio di Openpolis - la dimensione demografica è uno degli elementi che influenza la diffusione del servizio. Il picco si raggiunge in comuni di piccola dimensione, tra mille e tremila abitanti, probabilmente anche in ragione della ristretta domanda potenziale. In questi territori il numero di utenti ogni 100 bambini oscilla tra 13 e 14 in media. La quota si attesta al 10-11% in comuni di taglia medio-piccola, tra tremila e ventimila residenti, così come in quelli piccolissimi, con meno di 500 abitanti. Non raggiunge la doppia cifra in quelli sopra i 20mila abitanti. In particolare tra 60mila e 100mila in media sono 5,9 gli utenti ogni 100 minori. Nelle città maggiori, sopra i 100mila abitanti, si torna a crescere con 8,4 utenti di media».

Per i comuni della Calabria del nord-est la situazione risulta in linea con la scarsa media percentuale regionale. Risultano essere sopra la media solo i comuni di Albidona, con il 7,94% di utenti tra i 3 e 14 anni, Canna con il 61,54%, Cropalati con il 30,93%, Crosia con il 24,57%, Firmo con il 36,36%, Laino Castello con il 5,93%, Laino Borgo con il 12,56%, Mottafollone con il 28%, Roseto Capo Spulico con il 16,95%, San Cosmo Albanese con il 42,71%, Santa Sofia D’Epiro con il 26,8%, Spezzano Albanese con il 28,53% e Vaccarizzo Albanese 13,86%. Maglia nera, con lo 0%, per la città di Corigliano-Rossano.

L’importanza dei centri estivi e la loro funzione educativa

Trascorrere il tempo libero in modo stimolante e costruttivo rappresenta un’occasione fondamentale per la crescita dei più piccoli. Non si tratta soltanto di divertirsi — pur essendo il gioco un elemento essenziale — ma anche di vivere esperienze che favoriscono l’apprendimento, la socializzazione e lo sviluppo di abilità che non si acquisiscono solo sui banchi di scuola.

In questo contesto, le attività estive e i programmi pomeridiani extrascolastici assumono un’importanza centrale: offrono spazi educativi alternativi in cui i bambini possono esplorare interessi, rafforzare relazioni e crescere in modo armonioso. Tuttavia, l’accesso a queste esperienze non è garantito a tutti nella stessa misura, rivelando profonde disuguaglianze che rispecchiano quelle presenti nella società e nel sistema scolastico.

«Le disparità territoriali e sociali – conferma lo studio di OpenPolis - influenzano la disponibilità e la qualità di queste opportunità. In alcune zone, spesso quelle più svantaggiate, l’offerta è molto limitata se non inesistente, creando un divario che può penalizzare le famiglie meno abbienti».

Ecco che allora questi dati, che ci dicono molto rispetto all'attenzione dei nostri comuni sul tema, possono essere uno spunto valido, un punto di partenza per affrontare il problema della carenza di questi preziosi servizi lungo tutto il territorio della Sibaritide-Pollino.

Rita Rizzuti
Autore: Rita Rizzuti

Nata nel 1994, laureata in Scienze Filosofiche, ho studiato Editoria e Marketing Digitale. Amo leggere e tutto ciò che riguarda la parola e il linguaggio. Le profonde questioni umane mi affascinano e mi tormentano. Difendo sempre le mie idee.