Ferramonti ricorda la sua storia in occasione della Giornata della Memoria
Ameruso: «Oggi più che mai, siamo chiamati a riflettere sullo stato di salute della nostra democrazia e delle nostre istituzioni, sui valori di libertà, solidarietà, uguaglianza e rispetto della dignità umana; sui capisaldi della nostra Costituzione»
TARSIA – «Per ricordare gli 80 anni dalla liberazione del campo di concentramento e sterminio di Auschwitz-Birkenau, abbiamo inteso declinare al plurale i Giorni della Memoria, attraverso un’intera settimana di incontri ed iniziative. Oggi più che mai, siamo chiamati a riflettere sullo stato di salute della nostra democrazia e delle nostre istituzioni, sui valori di libertà, solidarietà, uguaglianza e rispetto della dignità umana; sui capisaldi della nostra Costituzione, nata dalle macerie della Guerra e dal sangue versato da militari, civili, deportati nei campi di sterminio, da giovani, da donne e bambini. È fondamentale conoscere e valorizzare questo luogo che, in piena esperienza di internamento, è riuscito a sviluppare una cellula di democrazia, con un Parlamento. È fondamentale per comprendere come la popolazione locale avesse a cuore le sorti degli internati e come con innumerevoli gesti di solidarietà si sia prodigata ad alleviare le sofferenze degli internati».
È stato, questo, uno dei passaggi dell’intervento con il quale Sindaco Roberto Ameruso ha aperto il secondo giorno di eventi oggi, lunedì 27 gennaio, dedicato alla Giornata della Memoria, nel Museo internazionale di Ferramonti. Si è partiti con la cerimonia solenne della deposizione di una corona al monumento dedicato agli internati e con la celebrazione religiosa, officiata da Don Cosimo Galizia, parroco di Tarsia, alla presenza delle numerosissime autorità civili, militari e religiose intervenute, insieme a tantissime scuole di ogni ordine e grado giunte da tutto il territorio.
È seguito un momento di confronto e di approfondimento che ha visto la partecipazione, oltre che del Primo Cittadino e del direttore del Museo Teresina Ciliberti, di Roque Pugliese, delegato regionale e di sezione per la Calabria della Comunità ebraica di Napoli, del vicepresidente della Provincia di Cosenza Giancarlo La Mensa, del Prefetto di Cosenza Rosamaria Padovano e della presidente della terza commissione attività sociali, culturali e formative del Consiglio Regionale Pasqualina Straface, in rappresentanza del Presidente Roberto Occhiuto.
«Il Campo di Ferramonti – ha detto la Straface – deve essere riconosciuto anche tra i Parchi Letterari della Regione Calabria, a partire dall’importante avviso pubblico destinato a questa finalità, affinché questa straordinaria realtà possa beneficiare delle risorse dedicate e diventare più di oggi riferimento per la memoria, per la ricerca storica e per il recupero delle consapevolezze. Ferramonti, unico campo della Storia dove non si registrarono vittime e per questo tra i Marcatori Identitari Distintivi (MID) più emblematici della nostra terra, non è solo – ha aggiunto – un luogo di memoria, ma un simbolo vivo, che ci invita a riflettere e a promuovere i valori della democrazia, della solidarietà e della dignità umana, oggi più che mai attuali e rispetto ai quali ognuno di noi deve diventare ambasciatore, soprattutto con i più giovani e nelle scuole. Dalla Calabria e grazie al sentimento delle popolazioni locali Ferramonti ha contribuito a cambiare colore ad una delle pagine più tristi e nere del genere umano, l’Olocausto, tingendola di solidarietà e di amore. Per questo, oggi, più che mai, è fondamentale valorizzarlo come spazio vivo di riflessione e di conoscenza al quale attrarre – ha concluso la presidente Straface – tutte le scuole del Paese».
Coordinando i diversi interventi, il comunicatore strategico Lenin Montesanto ha sottolineato come «Ferramonti abbia determinato un vero e proprio corto circuito rispetto al sistema apparentemente perfetto ed infallibile dell’Olocausto e della diabolica follia nazi-fascista. Sulla base delle recenti ricerche storiche si sono prodotte almeno tre unicità assolute: l’assenza di vittime a causa dell’internamento, la nascita di un vero e proprio Parlamento all’interno del Campo e la prima sperimentazione in assoluto di una fattoria didattica per i bambini. È per almeno questi motivi che la Regione Calabria negli ultimi anni ha incluso la vicenda di Ferramonti tra i Mid di tipo universali attraverso i quali – ha sottolineato Montesanto, Program Manager della cabina di regia della Regione Calabria sui MID – internazionalizzare l’immagine e la narrazione diversa della Calabria».
Nel corso dell’evento al quale hanno partecipato diverse scuole del territorio, tra le altre anche la comunità dei piccoli studenti del Polo Infanzia Magnolia di Corigliano – Rossano, è stata data lettura dal Sindaco del brevetto della Medaglia d’Argento al merito civile conferita alla cittadinanza di Tarsia dal Presidente della Repubblica. Sono state, quindi, consegnate dal Prefetto le medaglie d’onore ai cittadini italiani deportati e internati nei lager e proiettato, in chiusura, il corto Via Magen David sulla persecuzione del popolo ebraico nel corso dei secoli, diretto dalla regista Laura Carlotta-Gottlob e girato da Daniela Carati.
La celebrazione de I Giorni della Memoria è stata avviata domenica 26 con un focus sui nuovi studi e sulle nuove testimonianze condivise dal Direttore del Museo Teresina Ciliberti. Alla prima della sei giorni sono intervenuti il Sindaco Roberto Ameruso ed il consigliere delegato alla cultura Roberto Cannizzaro, Stanislao de Marsanich, Presidente dei Parchi Letterari; Anna Ruedeberg, Presidente del Comitato Dante Alighieri di Berna; Maria Cristina Parise Martirano, Presidente del Comitato Dante Alighieri di Cosenza ed il Presidente della prima commissione affari istituzionali del Consiglio Regionale Luciana De Francesco. L’incontro ha fatto registrare la testimonianza di Marina e Anna Jeronimides, figlie di Antonio Jeronimides, internato a Ferramonti.
Internamento e r-esistenza umana. L’intensa sei giorni di contenuti e condivisione proseguirà fino a sabato 1 febbraio all’interno del Museo Internazionale della Memoria. Leggi antiebraiche, emigrazione clandestina e rinascita. Sono i temi al centro del dibattito in programma per martedì 28. Coordinati da Umberto Filici, componente del Comitato Tecnico Scientifico del Museo, all’evento parteciperanno Maria Stefania Caracciolo assessori regionali alla cultura e alla pubblica istruzione. Relazioneranno sul tema Marco Cavallarin e Simonetta Heger (Leggi antiebraiche e i campi di concentramento) e Ruth Hauben Foa, internata a Ferramonti che racconterà la sua esperienza. Dei reduci dai campi di sterminio e della fondazione dello Stato di Israele parlerà Marco Cavallarin. Le relazioni saranno intervallate da interventi musicali a cura del Maestro Simonetta Heger.